Prelievi capillari e venosi.
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Osservazioni del Presidente dell’ordine Prof. Ernesto Landi.
Nota del Ministro Sirchia.
Risposta alla interrogazione del Senatore Riccardo Petrizzi.
Prelievi capillari e venosi
Finalmente una chiara posizione del Ministro della Salute a favore dei Biologi
Possiamo affermare con obiettività che buona parte dell’impegno dell’Ordine dei Biologi è stata rivolta negli ultimi periodi al problema dei prelievi capillari e venosi, che si eseguono nei laboratori diretti dai colleghi biologi.
Ricordiamo il (relativo) successo che si è avuto davanti al Giudice Amministrativo di 1° e di 2° grado, allorché sono state emesse decisioni dove si affermava che i suddetti prelievi potevano essere eseguiti anche da infermieri professionisti, pur in assenza delle figura professionale del medico.
Tali statuizioni hanno affrancato non pochi biologi dai problemi connessi ai prelievi, consentendo loro di servirsi di infermieri professionali.
L’Ordine, tuttavia, non ha mai considerato chiusa questa importante battaglia ed ha puntualmente informato i colleghi dalle colonne di questo giornale.
Ma ecco oggi una straordinaria novità della quale, con orgoglio, diamo notizia. Lo stesso Ministro della Salute, con propria nota dell’8 luglio 2002 trasmessa agli Assessori Regionali alla Sanità, ha affermato che "tenuto conto delle importanti modificazioni che le professioni sanitarie hanno subito si impone un ripensamento critico del diniego ad eseguire i prelievi ematici da parte di alcune categorie di biologi".
Conseguentemente il Sig. Ministro, riprendendo un parere espresso dal Consiglio Superiore della Sanità, ha continuato affermando che non esistono problemi ostativi a che i biologi eseguano i prelievi capillari, in considerazione della riconosciuta innocuità dell’atto.
Sono state così individuate alcune categorie di biologi a cui è consentita l’esecuzione dei prelievi.
Per gli altri biologi il Sig. Ministro ha ritenuto opportuno che si preveda l’istituzione di adeguati percorsi di tirocinio tecnico-pratico, atti a consentire l’accreditamento anche ai laureati che per inadeguatezza dei precedenti percorsi formativi seguiti, non possiedono le conoscenze e l’abilità tecnica necessaria per l’adeguata esecuzione del prelievo.
Come clausola di chiusura il Sig. Ministro ha precisato "che il prelievo venoso da parte dei biologi è ammissibile se la sua utilizzazione è finalizzata agli esami di laboratorio".
Ci sembra doveroso richiamare l’attenzione del lettore – perché tutto sia assolutamente chiaro e trasparente – che il Sig. Ministro ha precisato che è opportuno che nell’attività di prelievo sia garantita la presenza medica per fronteggiare l’eventuale comparsa di effetti avversi.
Ma giacché nella stessa nota si ha cura di precisare che l’eventuale comparsa di tali effetti avversi è statisticamente rara, siamo inclini a ritenere che la presenza del medico vada intesa non come vicinanza fisica, ma come disponibilità al pronto reperimento nei casi rari (così definiti dalla stesso Ministero) in cui si verifica un qualche effetto indesiderato.
Ad ogni modo, dopo i chiarimenti ministeriali, riteniamo che il prelievo eseguito dal biologo non possa dar luogo all’esercizio abusivo della professione medica.
Siamo alla conclusione della vicenda? Possiamo dire di certo che siamo in vista del traguardo, che dovrà essere attraversato in ciascuna Regione, giacché l’applicazione dell’autorevole nota del Sig. Ministro spetta alle Regione tanto a statuto speciale che a statuto ordinario.
L’Ordine assicura il suo massimo impegno nelle sedi regionali, perché la vicenda giunga in porto nella maniera da tutti auspicata.
Non possiamo però chiudere queste righe senza ringraziare di cuore il Ministro Girolamo Sirchia per la chiarezza con la quale si è espresso, mostrando equilibrio e modernità di vedute al di fuori di ogni contaminazione corporativa.
Grazie Sig. Ministro!
E questi ringraziamenti vanno estesi al Sen. Riccardo Pedrizzi, Presidente della Commissione Finanze del Senato, che aveva presentato un’interrogazione in tema di prelievi proprio al Ministro Sirchia, al quale ha risposto il Sottosegretario Cesare Cursi.
E. Landi