La giunta regionale ha finalmente approvato la nuova delibera (DGR 1304 del 9.07.2013) che elimina definitivamente lo sconto del 20% sul tariffario. Dopo varie vicissitudini, dichiarazioni, ripensamenti, promesse, minacce, l’Assessore Gentile ha dovuto piegarsi a quanto comunicatole dal Ministero della Salute circa l’evidente errore commesso dai suoi funzionari.
Abbiamo sempre affermato che l’eliminazione dello sconto per noi non poteva essere considerata una vittoria, ma di certo se non ci fosse stata la manifestazione dell’11 giugno e tutta la campagna mediatica che ne è seguita, probabilmente i tempi si sarebbero allungati con gravi ulteriori conseguenze per le nostre strutture.
Siamo riusciti (con tanto impegno) a mantenere per più di un mese l’attenzione rivolta verso i nostri problemi, uscendo continuamente sui mezzi di stampa e facendo parlare di noi i politici di ogni luogo. Questo ha fatto si che anche l’opinione pubblica (la più penalizzata di tutta la vicenda) si sia schierata dalla nostra parte, comprendendo che i tagli operati dalla Regione senza criterio fossero esagerati ed ingiusti per la nostra categoria.
Che non sia una vittoria lo dimostra proprio l’uscita della nuova delibera, che di fatto ci impone un tariffario insostenibile anche senza sconto e che apre scenari ancora più complessi, come la probabile rimodulazione dei tetti di spesa. È evidente che la strada che dovrà percorrere la nostra categoria è ancora tortuosa e piena d’ostacoli. Non sarà semplice far comprendere ai nostri governanti che l’azione capillare sul territorio dei laboratori di analisi accreditati sia da rafforzare e non da indebolire, che perseguire una migliore prevenzione e la presa in carico sul territorio dei malati cronici non può che migliorare la medicina territoriale, con conseguente riduzione dei costi. Lo stesso Ministero della Salute indica alla regione Puglia la necessità di avviare un percorso di efficientamento e di recupero in termini di appropriatezza prescrittiva. Abbiamo il dovere di provarci tanto più potendo puntare sull’uscita della nostra Regione dal piano di rientro e avendo capito quanto sia importante poter contare sull’appoggio del Consiglio regionale.
Abbiamo superato un altro ostacolo, in quanto la Regione Puglia con la rimodulazione minacciava inizialmente una riduzione del 10-15% dei tetti di budget della patologia di laboratorio, aumentando altre branche dove le tariffe nuove sono superiori rispetto al passato.
Infatti il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno con il quale impegna il Governo regionale a destinare una quota pari a 2 milioni di euro al fondo per la remunerazione di branca e dei relativi tetti di spesa, chiedendo di non procedere così come previsto dalla delibera 1304/2013.