Alcuni giorni fa un collega Biologo, nell’espletamento di una specifica consulenza nel settore agro-alimentare, mi ha contattato per pormi dei quesiti sul Codice di Lotto nei prodotti alimentari preconfezionati.
Cogliendo spunto da quella conversazione di seguito riporto alcuni ragguagli in merito all’argomento.
RISPOSTA
Il Codice di Lotto rappresenta un contrassegno di ogni quantitativo (Stock/partita) di derrata alimentare realizzata in specifiche condizioni (stesso luogo, data, materie prime, ciclo riproduttivo ecc.) praticamente indistinguibili.
Questo contrassegno risulta importantissimo nella Rintracciabilità alimentare e nelle eventuali azioni correttive, predisposte nel Piano di Autocontrollo Alimentare, al fine di poter individuare la partita di alimenti stoccati e/o commercializzati ed eventualmente effettuare il cosiddetto richiamo o perfino il ritiro della specifica partita di prodotti alimentari con l’obiettivo di prevenire eventuali problematiche legate alla sicurezza alimentare.
L’OSA si raffigura come l’operatore responsabile di scegliere il Codice di Lotto il quale deve essere un codice alfanumerico che può anche essere assunto dalla data di scadenza e dal termine minimo di conservazione (giorno/mese/anno) qualora venga rispettato quanto sopra riportato (identiche condizioni di produzione).
L’obbligo di immettere il Codice di Lotto sulle etichette/confezioni dei prodotti alimentari preconfezionati è ben indicato nella Direttiva 2011/91/UE la quale abroga l’antecedente Direttiva 1989/396/CEE.
Qualora i consulenti Biologi dovessero avere dei particolari dubbi in merito agli argomenti sopra esposti si consiglia di consultare il personale dell’Autorità di controllo locale competente (ASL, NAS, Ufficio Repressione Frodi ecc.).
Dr. Luciano O. Atzori
Consigliere Segretario dell’Ordine Nazionale dei Biologi
Coordinatore della Commissione permanente di Studio “Igiene, Sicurezza e Qualità” dell’ONB.