Giugno-Luglio 2014
Probabili novità sugli alimenti
Il 24 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 è stato pubblicato il Decreto Legge 24.06.2014 n. 91 recante “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”.
Questa norma, che dovrà essere convertita in Legge entro 90 giorni, contiene punti di attenzione per il settore alimentare. A tal proposito si consiglia la lettura degli articoli 1. (“… controlli di vigilanza in modo coordinato”, “violazioni agroalimentari di lieve entità…”), art. 2. (“maggiore competitività dei prodotti vinicoli italiani…”), art. 3. (“… credito d’imposta del 40% delle spese…”) e art. 4. (“tutela del prodotto d’eccellenza agroalimentare come la Mozzarella di Bufala…”).
Si consiglia l’attenta lettura dei citati articoli in modo tale che quando il D.L. diventerà Legge, si sarà già pronti, efficaci ed efficienti verso i propri clienti/committenti.
Restyling della Norma ISO 22000
La norma UNI EN ISO 22000:2005, sugli standard in materia di sicurezza alimentare e HACCP applicati su base volontaria dagli operatori del settore alimentare, a settembre 2014 (dopo 9 anni) verrà aggiornata (revisione strutturale) tenendo conto dei cambiamenti del mercato e dei bisogni dei fruitori.
Rapporto “Iperico” dei NAC
Di recente è stato reso pubblico il primo 1° Rapporto “Iperico” Agroalimentare ad opera dei NAC (Nucleo Antifrodi dei Carabinieri) nel quale sono riportate le risultanze, dal 2009 al 2012, alla contrasto effettuato in Italia nella Contraffazione nel settore agroalimentare.
I numeri sono impressionanti:
A) 54 miliardi di euro per la contraffazione definita “Italian sounding” (ovvero l’utilizzo di definizioni geografiche, figure e marchi che richiamano l’Italia per promuovere e commercializzare prodotti assolutamente non riconducibili al nostro Paese) la quale rappresenta la forma più palese di competizione sleale e frode nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare;
B) sequestrate (nel solo 2012) circa 2 mila tonnellate di prodotti agroalimentari;
C) etichette irregolari circa 3 milioni (nel solo 2013);
D) ecc.
Si consiglia la lettura del Rapporto per capire l’entità delle frodi nel settore agroalimentare.
Acrilammide negli alimenti…
L’EFSA definisce l’acrilammide come un “composto chimico che si forma negli alimenti, solitamente nei prodotti amidacei, durante la cottura (frittura, cottura al forno e alla griglia) ad alta temperatura. Questa sostanza si forma a partire da alcuni zuccheri e da un amminoacido, entrambi presenti naturalmente negli alimenti. La presenza di acrilammide è stata rilevata in prodotti quali patatine, patate fritte a bastoncino, pane, biscotti e caffè. La sua prima scoperta negli alimenti risale all’aprile del 2002, ma è probabile che le persone siano sempre state esposte a questa sostanza tramite la dieta”.
Nel 2002 il disciolto Comitato scientifico dell’alimentazione umana (SCF) ha pubblicato un parere scientifico vertente sulle nuove scoperte relative alla presenza di acrilammide negli alimenti, in cui concludeva che le informazioni disponibili all’epoca non erano sufficienti a determinare il rischio reale derivante dall’esposizione all’acrilammide tramite gli alimenti. Una dichiarazione dell’EFSA del 2005 ha rivelato che l’acrilammide rappresenta una potenziale preoccupazione sanitaria, data la sua cancerogenicità e genotossicità riscontrata negli animali da esperimento. La dichiarazione ha convalidato le conclusioni e le raccomandazioni di una precedente valutazione dei rischi da acrilammide condotta dal Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA). In tale valutazione il JFECA concludeva che l’acrilammide può destare preoccupazioni per la salute umana e che, pertanto, occorre assumere misure opportune per ridurre l’esposizione a questa sostanza.
A seguito di una raccomandazione della Commissione europea del 2007, gli Stati membri sono stati invitati a monitorare i livelli di acrilammide per un periodo di tre anni e a presentare all’EFSA i dati ottenuti. Nel 2010 la Commissione ha raccomandato loro di proseguire il monitoraggio con cadenza annuale. Dal 2011 ha poi consigliato l’esecuzione di indagini nei casi in cui gli alimenti presentino livelli di acrilammide superiori ai valori indicativi ammessi.
Attraverso un Comunicato Stampa del 1.07.2014 l’EFSA “ha confermato le valutazioni precedenti secondo cui, sulla base degli studi sugli animali, l’acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il rischio di cancro per i consumatori in tutte le fasce d’età. L’acrilammide negli alimenti è prodotta dalla stessa reazione chimica che conferisce al cibo la “ddo oor rraat ttuur rraa” – rendendolo anche più gustoso – durante la normale cottura ad alta temperatura (+150°C) in ambito domestico, nella ristorazione e nell’industria alimentare. Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti, cracker e pane croccante, pane morbido e alcuni alimenti per l’infanzia rappresentano importanti fonti alimentari di acrilammide. Sulla base del peso corporeo, i bambini sono la fascia d’età maggiormente esposta. Le autorità europee e nazionali già raccomandano di ridurre al minimo la presenza di acrilammide nei cibi e forniscono consulenza a consumatori e produttori alimentari sulla dieta e sulla preparazione degli alimenti”.
“L’EFSA indice una consultazione pubblica in merito alla propria bozza di parere scientifico sulla presenza di acrilammide negli alimenti, messo a punto dal gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) dell’Autorità. Fino al 15 settembre, gli scienziati e le altre parti interessate possono esprimere un commento sulla bozza di parere tramite la consultazione pubblica online. Prima di completare il parere, i membri del gruppo di esperti scientifici CONTAM discuteranno i riscontri raccolti insieme alle parti che hanno contribuito alla consultazione pubblica online, in occasione di un incontro pubblico che si terrà nei prossimi mesi dell’anno.
La presidente del gruppo di esperti scientifici CONTAM, dott.ssa Diane Benford, ha illustrato gli aspetti essenziali della bozza: “L’acrilammide consumata per via orale viene assorbita dal tratto gastrointestinale, si distribuisce a tutti gli organi e viene ampiamente metabolizzata. La glicidammide, uno dei principali metaboliti derivati da questo processo, è la causa più probabile delle mutazioni geniche e dei tumori osservati negli studi sugli animali. La dott.ssa Benford ha sottolineato che “finora gli studi sull’esposizione professionale e alimentare all’acrilammide condotti nell’uomo hanno fornito prove limitate e discordanti in merito all’aumento del rischio di sviluppo di tumori“.
Oltre al cancro, il gruppo di esperti scientifici ha considerato i possibili effetti nocivi dell’acrilammide sul sistema nervoso, sullo sviluppo prenatale e postnatale e sulla riproduzione maschile. Questi effetti non sono stati ritenuti motivo di preoccupazione, sulla base dei livelli di esposizione alimentare attuali. La bozza di parere comprende raccomandazioni preliminari sulle ricerche future sull’acrilammide che coinvolgeranno soggetti umani e anche sui metodi di rilevamento e valutazione del rischio per la mutazione delle cellule germinali. Anche le attività di raccolta di dati possono essere migliorate, in particolare per fornire un’indicazione più accurata dei livelli di acrilammide negli alimenti prodotti e consumati a casa.
La scadenza per l’adozione finale del parere è giugno 2015. Una volta completata, la consulenza scientifica dell’EFSA servirà da supporto per i decisori europei e nazionali nella valutazione delle possibili misure per ridurre ulteriormente l’esposizione dei consumatori a questa sostanza negli alimenti. Queste misure possono comprendere, ad esempio, consigli sulle abitudini alimentari e sulla cottura in ambito domestico, oppure controlli sulla produzione di alimenti a livello commerciale; l’EFSA, tuttavia, non svolge un ruolo diretto nella decisione di tali misure.”
Cari colleghi, viste le serie preoccupazioni dell’autorevole EFSA in merito alla formazione e presenza di Acrilammide negli alimenti, si consiglia ai Biologi Nutrizionisti di stare molto attenti e ponderati nel consigliare alcune tecniche di cottura e il consumo di specifici alimenti nonché ai Biologi esperti in Sicurezza Alimentare di formare adeguatamente e di sensibilizzare gli OSA ed il personale alimentarista in merito a tale problematica e di intervenire, ove possibile, nei vari cicli produttivi a rischio acrilammide anticipando eventuali norme che sicuramente in futuro usciranno a completamento degli studi in atto.
Gli italiani sono i più preoccupati…
Uno studio effettuato su 8 mila consumatori residenti in 11 Paesi europei ha evidenziato come gli italiano (l’80% degli intervistati contro il 61% della media europea) sono i più preoccupati per la sicurezza alimentare.
Tale valore è emerso anche da un recente sondaggio effettuato a Bari (5 mila persone intervistate) dall’ABAP nell’ambito di uno studio sul consumo consapevole definito “I baresi e il cibo: un rapporto mediatico e disinformato”. Questo studio ha anche evidenziato che solo l’8% dei baresi dichiara di leggere costantemente le etichette degli alimenti all’atto dell’acquisto.
I due risultati mostrano una sorta di discrasia del comportamento degli italiani verso la sicurezza alimentare: da una parte c’è una forte preoccupazione verso ciò che si mangia e dall’altra la non volontà di diventare consumatori consapevoli fidandosi quasi esclusivamente dei consigli pubblicitari…
Siamo proprio un paese di eclettici!
Acque della salute…
Di recente l’Antitrust ha attivato un procedimento in opposizione allo slogan pubblicitario (Claims) ingannevole “Acque della salute…” usato dalle acque minerali naturali Rocchetta ed Uliveto. È già la seconda volta che questi marchi vengono perseguiti per lo stesso motivo (nel dicembre 2013 fu attribuita dall’Antitrust una multa di 100 mila euro oltre alle censure degli ultimi anni).
Quanto ci piace leggere nelle etichette la parola “Naturale”…
Nei consumatori il concetto di “naturale” legato agli alimenti evoca un senso di sicurezza in quanto viene erroneamente scambiato per sinonimo dei termini “genuino”, “sano”, “sicuro”, ecc. In realtà non è sempre così per tutta una serie di motivi quali ad esempio:
a) dire che un alimento contiene naturalmente vitamina C non lo differenzia da un altro alimento nel quale è stata addizionata in quanto si tratta sempre di Acido Ascorbico e l’origine fa poca differenza;
b) i produttori, conoscendo bene le “debolezze” dei consumatori, stanno effettuando un abuso di tale termine nelle loro pubblicità ed etichette alimentari;
c) molti prodotti “naturali” contengono sostanze potenzialmente pericolose per la salute umana. Un esempio di ciò può essere il basilico in quanto contiene il metileugenolo (sostanza ad alte dosi cancerogena sui ratti). Ovviamente la pericolosità di queste sostanze nell’uomo non sussiste in quanto ciò che conta non è tanto la presenza quanto la dose (quasi sempre molto bassa).
Le false aspettative dei consumatori verso il termine “naturale” (in lingua inglese “organic”) di recente ha portato la Consumer Reports americana ad avviare una petizione online per eliminare questo termine forviante dalle etichette.
Dr. Luciano O. Atzori
Consigliere Segretario dell’Ordine Nazionale dei Biologi
Coordinatore della Commissione permanente di Studio dell’ONB “Igiene, Sicurezza e Qualità”
Delegato nazionale per l’Igiene, la Sicurezza e la Qualità
Esperto in Sicurezza degli Alimenti e Tutela della Salute
Le NEWS sull’Igiene, sulla Sicurezza e sulla Qualità rappresentano una forma gratuita di informazione/formazione di natura tecnico-scientifica, legislativo-giuridica, burocratica e di etica professionale utile ai Biologi che operano, o intendono operare, nel settore della Sicurezza Alimentare, della Sicurezza sul Lavoro e dei sistemi di Qualità.
I Biologi che volessero iscriversi al servizio News - Informazioni possono:
A) compilare correttamente il format presente nel banner “Target News” del sito dell’Ordine (www.onb.it);
oppure
B) inviare una mail a l.atzori@onb.it scrivendo “Il/La sottoscritto/a …………, nato/a a ………….. (…..) con iscrizione all’Albo n. …….., con la presente chiede di poter essere iscritto/a al servizio NewsLetter “Igiene, Sicurezza e Qualità” dell’ONB”.
Al fine di poter leggere più celermente le News e le Informazioni che vengono di volta in volta inviate si consiglia di indicare in entrambi i casi sopra riportati (A e B) la mail comune e non la PEC.
valentino shoesDallas Latino Fashion Week 2014 at Sisu Uptown Resort