A seguito della pubblicazione della sentenza sul ricorso del TAR Campania in merito alla questione dell’aggregazione dei laboratori di analisi, riportiamo in allegato il testo integrale della stessa seguito dalla relazione esplicativa sulla vicenda redatta dall’avvocato Luca Gioacchino Barone, legale dell’Ordine dei Biologi.
Egr. Presidente,
ieri, 2 settembre, è stata pubblicata la Sentenza del T.A.R. Campania, Napoli, n.4651/2014, relativa al ricorso dell’Ordine n. 1071/2014, proposto per l’annullamento del Decreto del Commissario ad acta n.109 del 19 novembre 2013, relativo all’approvazione del piano di riassetto della rete laboratoristica privata accreditata.
La sentenza, con cui il ricorso è stato dichiarato “improcedibile”, non mi sembra negativa. Innanzitutto il giudice ha riconosciuto il diritto dell’Ordine di impugnare il provvedimento del Commissario ad acta. Eccezioni in senso contrario, avanzate soprattutto dai laboratori intervenuti ad opponendum (Galeno s.n.c. e altri; Laboratorio di Analisi Cliniche S.G. s.a.s. di Pietro Napolitano e altri; Laboratorio Servizi Sanitari s.r.l. e Analisi e Ricerche Cliniche Genesis di A. Mastrandrea & C. s.a.s.), con cui era stata chiesta l’inammissibilità del ricorso, sono state disattese dal Tribunale.
Va quindi osservato che le tesi difensive dell’Ordine non sono state ritenute inammissibili e tantomeno infondate. Anzi, a pag.5 della Sentenza, è detto espressamente che l’interesse dell’Ordine ad ottenere l’annullamento delle determinazioni del Commissario si è trasferito “sulle nuove determinazioni assunte dal Commissario ad acta con il nuovo Decreto (n.45/2014) che è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.46 del 7 luglio 2014”, cioè pochissimi giorni prima dell’udienza, cosicché l’Ordine, come nessun altro dei ricorrenti, non ha avuto il tempo di impugnarlo.
La Sentenza in sostanza, senza disconoscere né la fondatezza del ricorso, né la titolarità dell’Ordine a proporre il ricorso, ha affermato semplicemente che l’atto impugnato, cioè il DCA 109/2013, non esiste più in quanto tale, essendo stato sostituito dal DCA n.45/2014, che ha dettato una disciplina dell’accorpamento diversa anche per ciò che attiene ai tempi stessi del piano di riassetto della rete laboratoristica privata. Non è da escludere che l’emanazione del decreto n.45/2014, e la sua pubblicazione sul B.U.R.C. qualche giorno prima dell’udienza, sia stata voluta dall’amministrazione per bloccare i ricorsi tanto dell’Ordine che degli altri ricorrenti.
Conclusivamente tengo a comunicare a tutti i membri del Consiglio che non vi è stata nessuna sconfitta sostanziale dell’Ordine, che il ricorso proposto ha portato comunque un beneficio alla categoria avendo determinato un miglioramento delle regole del riassetto della rete, almeno per quanto attiene la nuova tempistica, che prevede una proroga delle precedenti scadenze. Tale vizio era ben illustrato nei motivi del ricorso.
Da ultimo faccio rilevare che non vi è stata alcuna condanna alle spese processuali per l’Ordine. A questo punto spetta al Consiglio, entro la fine del mese di settembre, decidere se proseguire nell’azione impugnando il nuovo decreto n.45 del 4 luglio 2014, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.46 del 7 luglio 2014.
Avv. Luca Gioacchino Barone
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