Sativa Style
Lucilla Ostellari
Durante gli anni ’30 e ’40 del ’900 a Jince, in Repubblica Ceca si era diffusa la tubercolosi tra i bambini e, in assenza di antibiotici, chemioterapici e metodi chirurgici, la malattia era efficacemente trattata con una dieta terapeutica basata su due presupposti:
- l’alimentazione doveva fornire materiale da costruzione per il rinnovamento dei tessuti distrutti dalla malattia, sia essa polmoni, altri organi, o muscoli;
- la dieta doveva interamente supportare le funzioni del fegato, garantendo così la corretta assimilazione e l’utilizzo delle sostanze nutritive;
Due componenti sono stati scelti poichè insostituibili in tutta la dieta: fiocchi d’avena e un estratto appositamente trattati di semi di canapa. Quest’ultimo si è guadagnato una speciale considerazione perchè ricco di proteine (33,0%) di cui il tipo principale, l’edestina (dal greco “edestos” cioè commestibile), è ben noto per la sua ricchezza di enzimi e l’insolita composizione aminoacidica.
Più prezioso fra tutti è l’aminoacido arginina che è considerato essenziale per la formazione e la crescita di nuovo tessuto. Mentre altre fonti di proteine vegetali, come la soia (oggi quasi tutta OGM), contengono solo 6,8% di arginina, l’edestina contiene circa 3 volte tanto l’arginina attestandosi su un valore del 19%.
Oggi l’utilizzo di Canapa è stato ripreso in diversi ambiti, dal tessile all’alimentare grazie alla riscoperta di queste virtù. Proprio del settore alimetnare si è volute occupare Lucilla Ostellari, biologa Padovana, esperta di gestione ambientale. La sua mission è quella di realizzare un prodotto alimentare sostenibile per l’ambiente e proponibile ai 7 miliardi di persone che popoleranno la terra tra poche decine di anni.
Si tratta, entrando nello specifico, di una filiera controllata di prodotti
alimentari derivati appunto dalla canapa (Cannabis sativa) garantendo l’apporto di una formidabile quantità proteine e di acidi grassi insaturi omega 6 e 3, due elementi che nella canapa si trovano in quantità paragonabili solo a carne e olio di pesce.
La canapa, quindi, oltre agli aspetti medicali e curative, costituisce quindi un alimento nutrizionalmente pregiato a impatto ecologico quasi nullo rispetto agli allevamenti di carne o alle coltivazioni di soia.
Si tratta quindi di un prodotto che non solo è ovviamente prediletto da vegani e vegetariani ma lo sta diventando anche per tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente.
Sono proprio questi valori che hanno spinto Lucilla Ostellari a definire il processo di lavorazione della canapa attraverso l’utilizzo dei migliori standard tecnologici e gestionali per la riduzione dell’impatto ambientale, per il rispetto dei criteri di responsabilità sociale e per la garanzia della qualità e della salubrità del prodotto.
Grazie al premio Bio Plug-In e grazie alla visibilità all’EXPO 2015, Lucilla potrà confrontarsi con il mercato e con possibili investitori che vogliano credere nella sua idea e portare avanti insieme a lei una nuova idea di mondo più sano e più sostenibile.