Di seguito pubblichiamo la riposta del Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Sen. Vincenzo D’Anna, all’articolo pubblicato il 5 febbraio 2018, dalla testata online “Repubblica.it” dal titolo “L’Ordine dei biologi celebra i suoi 50 anni con un convegno no vax”.
Biologi, D’Anna: “No a etichetta ‘no vax’ per convegno dell’Ordine. Biologi stiano lontani da querelle politica”
ROMA. “Le dichiarazioni dell’epidemiologo dell’università di Pisa Pier Luigi Lopalco, riportate da Repubblica.it, in merito al fatto che il convegno internazionale indetto dall’Ordine dei Biologi per il prossimo 2 marzo, sia finalizzato a sostenere tesi contrarie ai vaccini ed alla legge che ne fa obbligo alle famiglie italiane, sono destituite di ogni fondamento”. Lo dichiara, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, secondo il quale: “la presenza, tra gli altri, del premio Nobel Luc Montagnier, quella di eminenti scienziati italiani e stranieri ed i relativi argomenti che questi tratteranno, come quelli sulla neurotossicità dei metalli e sugli inquinanti ambientali della Terra dei fuochi, confutano palesemente personali e malevoli interpretazioni che lasciano il tempo che trovano”. Per D’Anna “le nuove frontiere della Biologia, scienza ancor giovane ed in continuo progresso, devono portare i biologi laddove la ricerca non è ancora approdata, vale a dire a fornire risposte certe e determinate al solo scopo di avanzare nel sapere, per una migliore tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e degli esseri umani”.
“Nel convegno internazionale organizzato per i 50 anni del nostro Ordine – aggiunge il presidente dei Biologi – l’unico a trattare tematiche inerenti la tossicità dei vaccini sarà il professor Giulio Tarro che, per storia personale e scientifica, non può che essere annoverato tra gli estimatori della pratica vaccinale”.
“I biologi – ribadisce D’Anna – devono stare lontani dalle querelle politiche camuffate da argomenti scientifici e lavorare, senza pregiudizi e senza preconcetti, in ogni direzione”. “Quanto ai presunti scienziati detentori del verbo e dispensatori di patenti di ortodossia scientifica – conclude il senatore – ci piace ricordare la definizione di Enrico Fermi: sono scienziati tutti coloro che hanno scoperto qualcosa di nuovo. Tutti quanti gli altri parlano per sentito dire”.