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“Nasce l’Atlante genetico dei tumori, per individuare terapie più precise”. L’articolo di “Repubblica.it”

E’ pronto l’Atlante genetico dei tumori: raccoglie l’identikit di 10.000 anomalie genetiche da colpire e permetterà di ottenere cure più precise. E’ un’impresa colossale, pubblicata in 29 articoli su 4 riviste scientifiche, ed è il frutto di 10 anni di ricerche del progetto internazionale Atlante del genoma del cancro, guidato dagli americani del National Institutes of Health (Nih), che lo hanno finanziato con 300 milioni di dollari.
Dopo aver analizzato i dati genomici e molecolari che caratterizzano 33 tipi diversi di cancro, studiati su oltre 10mila pazienti, è stato messo a punto il primo Atlante del cancro e delle mutazioni che possono caratterizzarlo. Ad annunciarlo sono stati i ricercatori che hanno preso parte alla Pan-Cancer Initiative, una mega-collaborazione lanciata nel 2012 con lo scopo di studiare i tumori da una nuova angolazione, quella molecolare. Il Pan-Cancer Atlas è la mappa più completa del cancro creata fino ad ora. E’ il risultato di uno sforzo americano congiunto tra il National Cancer Institute (NCI) e il The National Human Genome Research Institute (NHGRI). I risultati sono stati raccolti in 27 articoli scientifici diversi, pubblicati su numerose riviste, come Cell, Cancer Cell, Cell Reports e Immunity. Le implicazioni sono importantissime e promettono di rivoluzionare l’approccio terapeutico al cancro. La prima importante conclusione raggiunta dai ricercatori è che i tumori che originano da diversi organi possono condividere aspetti comuni a livello molecolare, mentre i tumori che nascono nello stesso tessuto o organo possono avere profili genomici diversi.

E’ una vera e propria rivoluzione per il trattamento del cancro”, commenta il biologo e genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’università Tor Vergata di Roma. “Grazie a questo Atlante abbiamo la carta d’identità dei tumori e possiamo offrire ai pazienti trattamenti personalizzati. I ricercatori sono riusciti a identificare sia le mutazioni “driver”, quelle che conducono la “macchina” del cancro, che quelle “passenger”, che danno una mano al cancro nel suo progredire. Questo – ha detto Novelli – ci mette nelle condizioni di conoscere le strade percorse dal cancro e ci consente di mettere dei blocchi in più punti per fermare il suo cammino”.

 

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