“Strutture simili alle blastocisti generate esclusivamente da cellule staminali”. L’articolo su “Nature”

La blastocisti (l’embrione dei primi mammiferi) forma tutti i tessuti embrionali ed extra-embrionali, inclusa la placenta.
Consiste di uno strato sferico a parete sottile, noto come trophectoderm, che circonda una cavità piena di liquido che protegge le cellule embrionali1. Da blastocisti di topo, è possibile derivare sia trofoblasti che linee di cellule staminali embrionali, che sono rispettivamente analoghi in vitro del trofectoderma e dei compartimenti embrionali.
Nell’interessante lavoro pubblicato su Nature si chiarisce come  il trofoblasto e le cellule staminali embrionali cooperano in vitro per formare strutture che morfologicamente e trascrizionalmente assomigliano a blastocisti del giorno 3,5 embrionali, chiamate blastoidi. Come i blastocisti, i blastoidi si formano da segnali induttivi che provengono dalle cellule embrionali interne e guidano lo sviluppo del trophectoderm esterno.
La natura e la funzione di questi segnali sono state in gran parte inesplorate.
Anche se i blastoidi non supportano lo sviluppo di embrioni viene dimostrato che le induzioni embrionali sono cruciali per formare uno stato di trofectoderma che implora con forza e determina la decidualizzazione in utero. Il resto dell’articolo di Nature:
https://www.nature.com/articles/s41586-018-0051-0

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