L’ONB ricorre al Tar Sicilia per tutelare i Biologi impiegati come formatori OSA

L’Ordine dei Biologi ha proposto ricorso al TAR Sicilia Palermo per l’annullamento del decreto dell’Assessorato della Salute 19 febbraio 2018, nella parte in cui, approvando l’Allegato tecnico al suddetto decreto, al Capitolo 7, ultimo comma, nello stabilire i Criteri per l’individuazione dei formatori dei corsi OSA prevede che “È necessario che tra il personale docente sia compreso sempre un medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva e un medico veterinario specialista in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale, ai quali demandare l’incarico di trattare tutti gli argomenti di relativa competenza”.

L’Ordine ha promosso con decisione tale iniziativa processuale a tutela della professione e degli interessi dei propri iscritti, soprattutto dei più giovani, ritenendo fortemente lesiva tale previsione che non consente ai (soli) biologi di svolgere in Sicilia (e a differenza che nelle altre Regioni) i corsi previsti dalla disciplina vigente (Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, cap. XII) e diretti agli addetti alla manipolazione degli alimenti (cd. alimentaristi).

Nei suddetti corsi, infatti, vanno trattati argomenti (tutti) rientranti in materie di specifica competenza dei biologi, che possono pacificamente tenere i suddetti corsi (nella loro interezza) senza l’ausilio o la compresenza di altre figure professionali (medici, veterinari, ecc…).

L’Ordine ritiene che il decreto adottato dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana nella parte in cui riserva una quota della – già complessivamente modesta – attività formativa del corso OSA ai medici e ai veterinari arrechi un gravissimo vulnus alla professionalità, alla competenza, alla dignità e al decoro della professione del biologo che è, al pari dei medici e veterinari, in possesso di tutte le competenze professionali per la trattazione di tutti gli argomenti previsti.

Se si considera, infatti, che il corso dura poche ore e che una quota di lezioni (non meglio precisata) di tale monte ore dovrebbe essere tenuta “sempre” e necessariamente da “un medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva” e da “un medico veterinario specialista in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale” si comprende bene come tale assurda e illogica previsione comporti una intollerabile (ed ulteriore) erosione dello spazio operativo, della professionalità e della stessa libertà di impresa dei biologi, ai quali viene negata la possibilità di tenere in proprio l’intero corso.

I biologi, infatti, vengono irragionevolmente posti sotto la “tutela” dei medici e dei veterinari, che non si comprende quali competenze specialistiche diverse ed ulteriori avrebbero (rispetto ai biologi) alla trattazione dei temi specifici legati all’igiene.

Non si comprende, sinceramente, per quale ragione i biologi – che pure sono individuati tra i potenziali “formatori” dei corsi e in possesso, quindi, del titolo di studio e delle competenze professionali e specialistiche necessarie per la formazione del personale adibito alla produzione, preparazione, confezionamento, manipolazione, trasporto, somministrazione e vendita di alimenti – non potrebbero tenere l’intero corso ma dovrebbero essere necessariamente affiancati da medici e veterinari.

 

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