Se invecchiamo la colpa è anche dei difetti di comunicazione all’interno delle cellule, tra gli organelli che le costituiscono.
E’ quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, condotto nelle Università di Stoccolma e Goteborg e coordinato da Martin Ott. “La nostra ricerca – ha detto Ott – potrebbe rappresentare il primo passo verso un nuovo modo di affrontare il problema dell’invecchiamento”.
I biologi scandinavi hanno studiato, in particolare, le strutture interne delle cellule di lievito. Come nelle cellule umane, sono formate da compartimenti diversi che, in modo analogo ai differenti organi del corpo, si suddividono i compiti restando, però, sempre in stretta correlazione fra loro. E proprio un difetto nel modo in cui queste strutture si “parlano” potrebbe rappresentare una spia dell’età che avanza.
Recenti studi hanno dimostrato che, quando un organismo invecchia, gli organelli delle sue cellule iniziano uno dopo l’altro a non funzionare più, a partire dai mitocondri che rappresentano le centrali energetiche di una cellula. Finora la ragione di questi problemi non era chiara. Il nuovo studio punta il dito sulla catena di comunicazione tra gli organelli, che inizia a venire meno.
Secondo gli autori, sono proprio i mitocondri la cabina di regia del complesso apparato comunicativo cellulare. “Uno dei nostri obiettivi – ha concluso Ott – è comprendere i meccanismi alla base dell’invecchiamento biologico, i cui dettagli secondo noi sono custoditi proprio all’interno delle cellule”.