Si è svolta il 14 maggio 2018 a Roma la Tavola Rotonda dedicata alla valutazione e al ruolo dei laureati nei diversi ambiti delle Biotecnologie all’interno dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
Si è trattato del primo confronto su tale tema tra le Associazioni professionali e scientifiche rappresentative, il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Sen. Vincenzo D’Anna, il Consigliere delegato dr. Alberto Spanò, e rappresentanze ai massimi livelli del mondo accademico, a partire da Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri e del Comitato Nazionale dei Garanti per la Ricerca del MIUR, Prof. Andrea Lenzi, il Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Prof. Eugenio Gaudio, il Rettore dell’Università di Tor Vergata, Prof. Giuseppe Novelli, il Coordinatore del C.B.U.I., Prof. Giovanni Antonini, Presidenti di Corsi di Laurea, Direttori di Dipartimenti universitari delle aree delle Biotecnologie.
Il Presidente dell’Ordine nella sua introduzione ha ritenuto opportuno confermare la piena e non più discutibile posizione dei laureati negli ambiti delle biotecnologie all’interno dell’Ordine dei Biologi, e la volontà di promuovere a tutti i livelli formativi e professionali il ruolo di tali figure specialistiche nei diversi ambiti cui hanno accesso.
È stato in tale ambito definitivamente chiarito che è fondamentale che i laureati in biotecnologie riconoscano definitivamente nell’Ordine dei Biologi la propria rappresentanza ordinistica, e che pertanto le Associazioni riconoscano nell’O.N.B. il proprio esclusivo interlocutore, affinché solo all’interno di esso si rapportino per la piena valorizzazione del settore, lasciandosi alle spalle superate e non più proponibili richieste di autonomia ordinamentale.
Il Presidente ha preannunciato anche la immediata costituzione nell’Ordine di una Commissione nazionale aperta alle Associazioni e dedicata all’analisi e alla programmazione di tutte le possibili iniziative finalizzate alla valorizzazione dei laureati in biotecnologie.
Un tale modello organizzativo presuppone però, e ciò è stato chiarito in modo incisivo, che i laureati in biotecnologie, anche su iniziativa delle stesse Associazioni, si iscrivano in massa all’Ordine dei Biologi.
La discussione intensa e approfondita che ne è seguita ha evidenziato la possibilità di aprire, con il supporto dell’Università, una fase di revisione dei percorsi formativi triennali, magistrali e post lauream, comprese le scuole di specializzazione, finalizzata ad aggiornare, rivedere e rendere più coerente la formazione universitaria con le mutate esigenze del mondo del lavoro nei diversi settori e con lo sviluppo incessante delle conoscenze scientifiche.
Al riguardo si è valutata l’opportunità di destinare alla laurea triennale un ruolo di alta formazione nei settori di base dei diversi ambiti, rendendola propedeutica per una formazione magistrale più selettiva e di alto valore professionalizzante, aggiornando inoltre la formazione ai nuovi bisogni che coinvolgono anche la formazione manageriale e tecnico-economica.
La discussione ha consentito di convenire sulla opportunità di definire, anche formalmente e tramite appositi documenti programmatici, orientamenti che possano rendere possibile a breve termine una concreta collaborazione tra Ordine ed Università per la riforma dei corsi di laurea, finalizzata al rilancio ed al reale potenziamento della formazione in ambito sia biologico che biotecnologico.
Dott. Alberto Spanò
Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Biologi