Il nuovo test del sangue IsoPSA potrebbe essere in grado di distinguere tra forme maligne e benigne di tumore alla prostata, senza bisogno di ricorrere ad accertamenti più invasivi.
Frutto di uno studio multicentrico, l’esame è stato presentato al Meeting Annuale della American Urological Association a San Francisco. Si tratta di un’analisi più accurata del tradizione test del PSA (i cui valori alterati non sempre corrispondono alla presenza di tumori) poiché identifica i cambiamenti della struttura molecolare dell’antigene prostatico e non ne misura semplicemente la concentrazione nel sangue, ma ne analizza le cosiddette “isoforme” molecolari, riuscendo così a discriminare, con maggiore attendibilità, i cambiamenti strutturali della proteina associati alla presenza o meno di neoplasie.
IsoPSA consentirebbe la riduzione di oltre il 40 per cento delle biopsie o dei casi di eccesso terapeutico per tumori erroneamente diagnosticati o trattati.