“Il cervello non può essere completamente sottoposto e spiegato con la scienza. Coscienza umana e coscienza morale hanno questa distinzione importante, alla quale cerca di dare delle risposte anche la teologia”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del teologo polacco don Lukasz Michon, nel corso del convegno dal titolo “La coscienza tra fisica, neuroscienze e trascendenza”, organizzato all’Aquila dall’Accademia delle Scienze d’Abruzzo e delle Regioni Adriatiche. Intorno ad un tavolo si sono ritrovati teologi, scienziati e esperti del settore “per dare delle risposte sul tema della coscienza e come si snoda tra fisica e trascendenza”.
L’evento, che rientra nel programma di appuntamenti sul territorio regionale promossi dall’organismo scientifico, è stato finalizzato a dimostrare, “la relazione tra scienza naturale e teologia dal punto di vista della fisica quantistica, la biologia molecolare e l’ermeneutica, un tema importante che ruota intorno alla coscienza umana e al libero arbitrio”.
“Le scienze naturali non costituiscono la verità assoluta circa il mondo, nella teologia si cerca di interpretare la rivelazione cristiana, filosofia e teologia insieme mettono da sempre in discussione i vari tipi di fattori che determinano il libero arbitrio dell’uomo”, ha continuato il teologo che e’ parroco vicario della chiesa di Santa Maria Mediatrice all’Aquila. Per il presidente dell’Accademia delle scienze d’Abruzzo e delle Regioni Adriatiche, Aniello Russo Spena, e ordinario dell’ Università dell’Aquila, “il filone di incontri ha diversi obiettivi: far conoscere i problemi della fisica quantistica, che non possono essere affrontati con la fisica newtoniana, e creare collegamenti di interesse filosofico e scientifico. Un tema che ha dietro secoli di studi che si riallacciano alle teorie cartesiane, agli studi dell’epoca sul’autocoscienza, quando si problematizzava sulla distinzione tra materia e mente”.
Tra i relatori il professor Roberto Buonanno, direttore dell’Osservatorio astronomico d’Abruzzo, il quale ha sottolineato come, “astrofisica, scienza e fede sono collegate dalle scoperte attuali della cosmologia e ci richiamano sulla problematica dell’inizio e della fine dell’Universo”.