Un tributo alla memoria di una delle Biologhe più famose e compiante d’Italia. Faenza (Ravenna) ricorda la professoressa Assunta Baccarini, ricercatrice di grande spessore umano e scientifico, scomparsa prematuramente nel 1981, in un tragico incidente stradale, all’età di 41 anni, intitolandole (per desiderio della famiglia e volontà dell’amministrazione) l’aula magna dell’Istituto comprensivo Carchidio Strocchi.
Nata a Faenza nel 1940, Assunta Baccarini studiò all’università di Bologna dove, giovanissima, conseguì il dottorato in Biologia. Tra il 1968 ed il 1970, insieme con il marito Andrea Melandri, condivise un periodo di studi nell’ateneo di Bloomington, nello stato dell’Indiana (Usa) dove Howard Gest la introdusse nell’affascinante mondo dei batteri fotosintetici.
Una volta tornata a Bologna, la biologa faentina continuò il lavoro nella bioenergetica dei batteri e guidò un vivace gruppo di ricerca, mantenendo collaborazioni intense con i migliori laboratori dell’epoca nel giovane campo della bioenergetica, negli Stati Uniti, Svezia, Inghilterra, Germania e nell’allora Unione Sovietica.
La Baccarini rivelò fin da subito un grande talento di studiosa e di scienziata, ma anche di tenace organizzatrice e animatrice di molti eventi culturali: contribuì, infatti, ad organizzare la Conferenza internazionale di fotosintesi a Stresa (Italia, 1971) mentre, nel 1977 e nei successivi quattro anni, fu presidente del gruppo italiano di studi bioenergetici (Gibb).
Negli anni scorsi, alla sua memoria, è stato indetto il Premio Assunta Baccarini Melandri, rivolto a giovani ricercatori iscritti al Gruppo Italiano di Biomembrane e Bioenergetica. Nel corso del tempo l’ambito riconoscimento ha contribuito alla maturazioni scientifica di tanti giovani soci che ancora oggi si distinguono per la loro attività scientifica nel campo della bioenergetica, sia in Italia che all’estero.