Negli ultimi 35 anni il numero dei morti per ictus non ha smesso di diminuire in Europa. Ma questa buona notizia deve fare i conti con un dato negativo: il persistente divario fra i diversi Paesi, perché in alcuni la riduzione dei decessi tende ad essere meno marcata. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato sull’”European Heart Journal“, e coordinato da Nick Townsend, docente di epidemiologia all’Università di Bath, nel Regno Unito, che ha indagato l’evoluzione della mortalità per tre tipi di malattie cerebrovascolari in 50 paesi del Vecchio Continente tra il 1980 e il 2016.
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