Professionisti esperti, dotati di “speciali competenze” e dunque pronti ad affiancare il giudice nei processi di natura civile. Perché il rischio, in mancanza di tali requisiti, è quello di produrre consulenze “viziate”, e dunque arrecare danno al procedimento stesso e di conseguenze anche ai cittadini che dalla giustizia si aspettano, sempre, l’accertamento della verità. E’ stato pensato con questi scopi il corso di formazione dal titolo “Il consulente tecnico ausiliario del giudice e il consulente tecnico delle parti” presentato giovedì, 19 settembre, nell’aula magna della facoltà di Scienze dell’Economia del polo universitario di Firenze. Presenti l’avv. Francesca Cappellini, presidente della Scuola di Alta Formazione CTU e co-direttrice del corso; la prof. Anna Carla Nazzaro, docente dell’ateneo fiorentino presso il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, la dott.ssa Marinella Rizzo, presidente del Tribunale di Firenze e il dott. Franco Pagani, professore a contratto presso la facoltà di Economia dell’Universitas Mercatorum, presidente di Ape Toscana e co-direttore del corso.
Con loro anche i rappresentanti dei vari ordini professionali, tra i quali la dottoressa Stefania Papa, consigliere dell’Ordine nazionale dei Biologi (e membro della commissione Ctu e Periti del Consiglio Nazionale dell’Ordine stesso), che hanno promosso e fortemente voluto l’organizzazione del corso.
L’iniziativa “didattica” ha preso ufficialmente il via dopo la firma del protocollo d’intesa che fissa le regole per iscriversi e permanere nell’Albo dei CTU del Tribunale di Firenze. Tale atto è stato siglato lo scorso mese di dicembre dal Tribunale di Firenze, dalla Corte di Appello di Firenze, dalla Procura Generale presso la Corte di Appello, dalla Procura della Repubblica di Firenze, dagli Ordini e dai Collegi Professionali (tra i quali, ovviamente, anche quello dei Biologi), dalla Camera di Commercio di Firenze, dall’APE Toscana e dalla Camera Civile di Firenze.
Atti alla mano, partendo proprio dal protocollo e volendo approfondire la rilevanza del percorso formativo che viene offerto agli “aspiranti” consulenti tecnici, giova ricordare come all’art. 15 disp. att. del Codice di procedura civile (“Iscrizione nell’albo”) si disponga che: possono ottenere l’iscrizione coloro che sono forniti di speciale competenza tecnica in una determinata materia, sono di condotta morale e politica specchiata e sono iscritti nelle rispettive associazioni professionali“. All’articolo 13 del protocollo si precisa che la prova del possesso di tale “speciale competenza tecnica”, debba essere fornita dal professionista al momento della presentazione della domanda di iscrizione all’Albo dei CTU allegando una certificazione che attesti la frequentazione di un corso di formazione tecnico-giuridica della durata di almeno 20 ore, dal quale risulti anche la conoscenza degli strumenti informatici connessi al Processo Civile Telematico. Ancora, l’articolo 8 del protocollo, prevede che in occasione della revisione sistematica dell’Albo (cosa che avviene ogni quattro anni), ciascuno degli iscritti debba dare prova di aver partecipato nel quadriennio ad almeno un corso di formazione tecnico-giuridica. Requisito, questo, espressamente previsto dall’articolo 3. Ebbene, il corso di formazione per consulenti tecnici del giudice risponde, appunto, alle esigenze prospettate da tutti e tre gli articoli del protocollo. Da qui, dunque, la centralità e l’importanza dell’offerta in questione. Non basta, infatti, come ha spiegato la dott.ssa Rizzo nel suo intervento, un titolo di studio, preso anche con il massimo dei voti, o l’iscrizione ad un ordine professionale per essere automaticamente anche un bravo ed esperto consulente. “Essere iscritti ad un albo è una pre-condizione per poter svolgere una professione – ha sottolineato la presidente del tribunale di Firenze – ma non è detto che chi è iscritto sia poi anche dotato delle ‘speciali competenze’ per potersi cimentare al meglio in tutte le varie branche della propria professione. Il tribunale, invece, ha bisogno proprio di chi, in tali branche, ha le conoscenze migliori”.
“L’Ordine nazionale dei Biologi – ha rimarcato la dott. Papa nel suo intervento – ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa in piena e perfetta sinergia con tutti gli altri ordini professionali perché crediamo, convintamente, nella multidisciplinarietà”. “Come Ordine – ha poi proseguito la componente del direttivo dell’ONB – abbiamo appena avviato la dislocazione regionale che ci porterà, a breve, da ente al momento solo nazionale ad ente con basi dislocate sui territori. Ebbene, nel momento in cui l’Ordine viene chiamato ad esporsi in tale revisione, diventa fondamentale, per noi, avere personale che sia esperto in materie giuridiche”. “Proprio per questo – ha concluso la Papa – abbiamo adottato dei criteri di competenza e specializzazione dei Ctu dotandoci di una Commissione apposita nell’ambito del Consiglio Nazionale”.
Tornando al corso di formazione, nel caso specifico, quello presentato nell’aula magna del plesso universitario di via delle Pandette si pone come obiettivo quello di fornire le informazioni generali sulla figura del consulente tecnico, sia d’ufficio (Ctu, perito esperto) che di parte (Ctp), fornendo agli iscritti i fondamenti procedurali dello svolgimento dei processi civili e le nozioni giuridiche necessarie per il corretto svolgimento dell’incarico (dal conferimento, al giuramento fino al deposito della consulenza ed alle relative osservazioni) nel quale il consulente di turno sarà chiamato a dare ausilio al giudice. Il corso, snello ed allo stesso tempo pratico, tenuto da magistrati, docenti universitari, esperti, avvocati del foro fiorentino, esperti Ctu del tribunale di Firenze e di settore, consentirà, pertanto, di acquisire le competenze necessarie per effettuare consulenze tecniche professionali in ambito giudiziario rappresentando anche una valida referenza in fase di presentazione della domanda per l’iscrizione all’albo tenuto presso i Tribunali.
Per quanto concerne la vasta platea dei Biologi, sarà questa l’occasione per approfondire ulteriormente la nutrita e variegata gamma dei campi di applicazione delle Scienze Biologiche (non a caso, in aula, alla presentazione del corso, una delle rappresentanze più numerose era proprio quella dei biologi) in materia giuridica.
Il corso sarà suddiviso in due moduli. Il primo, obbligatorio, che vede la partecipazione di alcune categorie professionali (tra cui, appunto, quella dei biologi), ha preso il via il 19 settembre, subito dopo la presentazione. Seguiranno poi le tappe del 24 settembre e del 3, 10 e 15 ottobre.
IL MODULO RISERVATO AI BIOLOGI
Il secondo modulo, riservato ai soli Biologi, si terrà invece il 25 ed il 26 ottobre nell’aula 018 dell’Università degli Studi di Firenze (via delle Pandette blocco D/6). Di seguito pubblichiamo il programma del corso e la lettera del Tribunale di Firenze, nella quale sono indicati i requisiti minimi per l’iscrizione all’Albo dei Ctu.