Rese note, nella parte riservata ai soli Biologi, le date del primo corso di formazione di base per consulenti tecnici che intendano esercitare la professione di Consulente tecnico d’ufficio (Ctu) e di Consulente tecnico di parte (Ctp). Il percorso didattico, presentato lo scorso 19 settembre nell’aula magna della facoltà di Scienze dell’Economia del polo universitario di Firenze, nasce con lo scopo di garantire agli iscritti un’adeguata formazione in ambito tecnico-giudiziario, in modo da “forgiare” professionisti esperti, dotati di “speciali competenze” e dunque pronti ad affiancare il giudice nei processi di natura civile. Allo stesso tempo, l’offerta formativa assicurerà ai partecipanti il possesso dei requisiti necessari alla permanenza nell’Albo dei Ctu del Tribunale di Firenze.
IL PROTOCOLLO D’INTESA
Il corso ha preso ufficialmente il via dopo la firma del protocollo d’intesa che fissa le regole per iscriversi e permanere nell’Albo dei CTU del Tribunale di Firenze. Tale atto è stato siglato lo scorso mese di dicembre dal Tribunale del capoluogo toscano, dalla Corte di Appello di Firenze, dalla Procura Generale presso la Corte di Appello, dalla Procura della Repubblica di Firenze, dagli Ordini e dai Collegi Professionali (tra i quali, ovviamente, anche quello dei Biologi), dalla Camera di Commercio di Firenze, dall’APE Toscana e dalla Camera Civile di Firenze.
L’OBBLIGO DELLE 20 ORE
All’articolo 13 del protocollo si precisa che la prova del possesso della “speciale competenza tecnica”, debba essere fornita dal professionista al momento della presentazione della domanda di iscrizione all’Albo dei CTU allegando una certificazione che attesti la frequentazione di un corso di formazione tecnico-giuridica della durata di almeno 20 ore, dal quale risulti anche la conoscenza degli strumenti informatici connessi al Processo Civile Telematico. Ancora, l’articolo 8 del protocollo, prevede che in occasione della revisione sistematica dell’Albo (cosa che avviene ogni quattro anni), ciascuno degli iscritti debba dare prova di aver partecipato nel quadriennio ad almeno un corso di formazione tecnico-giuridica. Requisito, questo, espressamente previsto dall’articolo 3. Ebbene, il corso di formazione per consulenti tecnici del giudice risponde, appunto, a tutte le esigenze prospettate dagli articoli del protocollo testé citati. Da qui, dunque, la centralità e l’importanza dell’offerta formativa che nel caso dei Biologi, l’Ordine Nazionale ha inteso estendere a tutti i propri iscritti a livello nazionale.
LE PRIME TAPPE DI SETTEMBRE
Il primo modulo, obbligatorio, che vede la partecipazione di alcune categorie professionali (tra cui anche quella dei Biologi), ha già preso il via, lo scorso 19 settembre, subito dopo la presentazione del corso di formazione. E’ poi seguita la tappa del 24 settembre, quindi, a ruota, verranno quelle del 3, 10 e 15 ottobre.
IL MODULO PER I BIOLOGI: 25 E 26 OTTOBRE
Il secondo modulo, invece, quello riservato alla platea dei soli Biologi, è stato programmato nelle date del 25 e del 26 ottobre prossimi, nell’aula 006 del blocco blocco D/6 dell’Università degli Studi di Firenze, in via delle Pandette.
PRIMA PARTE DEL MODULO: 25 OTTOBRE
La prima parte (giorno 25) sarà affidata all’approfondimento di norme, leggi e regolamenti (codice deontologico del Biologo in ambito giuridico, presentazione delle Best Pratcices dell’Ordine Nazionale dei Biologi sui criteri minimi per l’iscrizione all’Albo dei CTU, ecc.). Le lezioni saranno tenute dal dott. Luigi Scotti, ex magistrato, politico e giurista, presidente della Commissione CTU e Periti del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Biologi; dall’avv. Luca Rubinacci, consulente legale dell’Ordine Nazionale dei Biologi, membro della Commissione CTU e periti del Consiglio nazionale dello stesso ordine; dall’avv. Pierfederico De Filippis, consulente legale dell’Ordine Nazionale dei Biologi, membro della Commissione CTU e periti del Consiglio Nazionale dell’ONB e dal dott. Pasquale Piscopo, direttore amministrativo dell’Ordine Nazionale dei Biologi ed anche lui membro della Commissione CTU e periti del Consiglio Nazionale dell’Ordine.
SECONDA PARTE DEL MODULO: 26 OTTOBRE
La seconda parte (in programma il 26) del modulo, basata su nozioni di stampo teorico-pratiche (i cosiddetti “case history“, esempi di traduzione concreta di applicazione ambientale e forense e di laboratorio) vedrà invece le lezioni del dott. Federico Grim, biologo, specialista in Idrobiologia e Pescicoltura, più volte consulente tecnico e perito in procedimenti penali riguardanti reati in materia di inquinamento da “diossine” e pesca; e del dott. Ugo Ricci, biologo dirigente – Azienda ospedaliera universitaria di Careggi SOD Diagnostica Genetica e Genetista Forense.
FREQUENZA OBBLIGATORIA
Anche per quanto concerne il corso riservato ai soli Biologi vale, ovviamente, l’obbligatorietà del raggiungimento del tetto minimo delle 20 ore di frequenza, per un numero complessivo di assenze massime consentite di 8 ore sulle 33 complessive del modulo giuridico. Presupposto essenziale, come recita il protocollo, per l’iscrizione e la permanenza nell’Albo del Ctu. Tutto il resto è un valore aggiunto per la conclusione dell’aggiornamento continuo in materia specifica, relativamente al proprio ordinamento.
Di seguito pubblichiamo il programma del corso nella parte relativa ai soli Biologi:
PRIMA LEZIONE SPECIALISTICA BIOLOGI
1). Il codice deontologico del Biologo in ambito giuridico: judex est perito peritorum
– Sintesi delle regole per l’iscrizione/conferma secondo le peculiarità della
professione di biologo. Cosa s’intende per “speciale competenza tecnica”
nell’ambito delle discipline biologiche. Quale dialettica/contributo può
intercorrere tra iscritto e Ordine ai fini delle determinazione e
documentazione della “speciale competenza”.
– Come s’intende oggi, nell’attuale caratterizzazione delle scienze, l’antica
regola secondo cui il giudice è il perito dei periti (Iudex peritus peritorum).
Il contributo del tecnico nella formulazione dei quesiti e l’onesta espressione
della eventuale impossibilità scientifica di rendere un giudizio certo. La griglia
di controllo da parte del magistrato sul percorso adottato dal tecnico nell’esame
della tematica, sugli accertamenti realizzati e la valutazione dell’esito. L’utilità
di chiarimenti e di incontri. La dialettica tra consulente di ufficio e consulenti
di parte.
– L’Ordinamento della professione di biologo _legge n. 396/67
– La Delega del Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali
nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la
dirigenza sanitaria del Ministro della Salute . _ legge n. 3/18 in particolare
l’art 9 comma 3.
– Il Codice dei Contratti Pubblici _ legge n.50/16
– Attività del Biologo in ambito forense : CTU – Periti – CTP
2). Presentazione delle Best Pratcices dell’Ordine Nazionale dei Biologi sui criteri minimi
per l’iscrizione all’Albo dei CTU e Periti nonché per la designazione dei professionisti
Biologi che partecipano ai comitati di revisione dell’albo dei periti su designazione
dell’Ordine. (art. 14 comma 1 delle disposizioni di attuazione al Codice di Procedura
Civile e art 68 delle disposizioni di attuazione al Codice di Procedura Penale).
SECONDA LEZIONE SPECIALISTICA BIOLOGI
– Consulenza tecnica nelle controversie di prestazione professionale sulle opere in ambito
di tutela ambientale: suolo, acque, aria e ulteriori possibili accertamenti. Metodologia di
indagine.
– Consulenza tecnica nelle controversie di prestazione professionale concernente il settore
del laboratorio di analisi.
– Consulenza ed onere probatorio, prova scientifica in ambito civile e penale. L’esito (c.d.
referto) e l’interpretazione del risultato in ambito forense.
– La consulenza specialistica del biologo articolata in ambito multidisciplinare in ausilio
ad altre consulenze tecniche. Rispetto del codice deontologico, della dignità e della
autonomia scientifica del biologo.