Svolta epocale sull’obbligo di iscrizione all’albo dei Biologi anche per ricercatori e dipendenti pubblici

Il Ministero della Salute, accogliendo le indicazioni e le sollecitazioni dell’Ordine Nazionale dei Biologi, ha avviato con il MIUR un percorso teso ad affrontare e risolvere la problematica inerente all’obbligo ed alle modalità di iscrizione all’albo anche dei ricercatori universitari, dei destinatari degli assegni di ricerca che operano negli enti di cui all’art. 22 della legge 240/2010 (CNR, ENEA, ASI, ecc.) e dei ricercatori di IRCCS e IZS. La posizione assunta dal Ministero parte dal presupposto che, ai sensi dell’art. 5, comma 2, del d.lgs. del Capo provvisorio dello Stato 233/1946, come modificato dalla legge 3/2018, stabilisce che “per l’esercizio di ciascuna delle professioni sanitarie, in qualunque forma giuridica svolto, è necessaria l’iscrizione al rispettivo albo”.
Rispetto al passato si tratta di una inversione di tendenza che non è azzardato definire epocale.  Nelle prossime settimane saranno calendarizzati apposti incontri istituzionali finalizzati a individuare le soluzioni più opportune.