Ricorre oggi, 16 ottobre, la giornata mondiale dell’alimentazione, istituita nel 1979 dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Il titolo dell’edizione di quest’anno è “#famezero entro il 2030”, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso il problema della fame nel mondo, che affligge oltre 821 milioni di persone. Tra queste, 7 su 10 vivono in aree rurali e lavorano in agricoltura, mentre 1 morte infantile su 2 è legate a problemi di denutrizione.
«Un corretta gestione delle risorse è possibile – spiega Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine dei Biologi –. I biologi promuovono costantemente pratiche di buona salute che siano rispettose della stagionalità dei prodotti e che non comportino lo sfruttamento e il deterioramento del suolo agricolo. Mangiare i prodotti della nostra terra, fa bene all’uomo e all’intero ecosistema».
Per l’occasione, la Farnesina ha organizzato una conferenza internazionale, il 12 ottobre scorso, durante la quale ha presentato delle linee guida da distribuire ai cittadini per incentivare la riduzione degli sprechi alimentari e pratiche agricole che siano più rispettose dell’ambiente in cui abitiamo. «La coltivazione e la diversificazione dei raccolti – spiegano i referenti della Fao – dovrebbero essere due punti cruciali per affrontare una popolazione mondiale in crescita, che si prevede possa raggiungere i 9 miliardi nel 2050. Il cibo sano può essere cucinato in modo rapido e semplice, utilizzando solo pochi ingredienti e seguendo ricette sostenibili».