Cari Colleghi,
Vi partecipo con viva soddisfazione il raggiungimento di un altro obiettivo, quello di consentire anche ai ricercatori universitari a tempo definito di iscriversi all’Albo professionale prescindendo dall’esame di Stato, così come, fino a oggi, è stato possibile solo per i titolari di cattedra.
Devo rammentare che, di recente, il Ministero della Salute ha sottolineato che chiunque svolga attività che possa formare oggetto della professione di Biologo dovrà iscriversi necessariamente all’Albo professionale.
Si tratta di un obbligo che era già possibile rinvenire nell’art. 2 della legge istitutiva (396/1967) e che oggi, con il passaggio nelle professioni sanitarie, è divenuto ineludibile in base al chiaro disposto dell’art. 5, comma 2, del d. lgs. cps. 233/1946, come modificato dalla legge 3/2018, ai sensi del quale “Per l’esercizio di ciascuna delle professioni sanitarie, in qualunque forma giuridica svolto, è necessaria l’iscrizione al rispettivo albo”.
A seconda delle mansioni e delle attività svolte, pertanto, l’obbligo può riguardare anche i destinatari di assegni di ricerca, i ricercatori degli enti di ricerca, il personale degli istituti zooprofilattici sperimentali e quello di forze di polizie e forze armate, oltre a quello operante nell’industria agroalimentare ecc.
Purtroppo in passato c’è stata scarsa attenzione su questa situazione ed è, dunque, necessario individuare percorsi per consentire meccanismi di iscrizione all’albo compatibili con lo svolgimento dell’attività lavorativa e professionale e in questa direzione si sta operando a stretto contatto con il Ministero della Salute.
La riconosciuta possibilità per i ricercatori universitari di prescindere dall’esame di stato per l’iscrizione all’Albo va in questa direzione ma è soltanto il primo passo di un cammino più articolato e complesso per estendere tale beneficio anche a tali categorie.
Un cordiale saluto
Sen. Dott. Vincenzo D’Anna
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi