Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i Biotecnologi per l’ONB hanno inviato all’attenzione del presidente dell’Ordine, per replicare ai rilievi ed alle richieste mossi, recentemente, dalle Associazioni di categoria dei Biotecnologi FIBIO e ANBI nei confronti dell’ente. Nella missiva indirizzata al presidente Vincenzo D’Anna, i Biotecnologi per l’ONB, dopo essersi chiesti “a nome di chi le due associazioni abbiano inteso parlare quando hanno esortato i propri iscritti a non iscriversi all’Ordine“, dal momento che “la categoria dei Biotecnologi conta centinaia di professionisti in tutto il Paese, la maggior parte dei quali, regolarmente iscritta (e pienamente tutelata) all’Ordine nazionale dei Biologi“, hanno ribadito la centralità del ruolo svolto dall’ONB “nel garantire il cittadino sulla qualità e la competenza dei propri iscritti (…) professionisti che svolgono attività dedicate nel campo della tecnica, della salute, della legge, della nutrizione ed in tutte le varie e molteplici branche di cui la Biologia può menare vanto“. “A noi Biotecnologi per l’ONB – si legge ancora nella lettera – preme rammentare che le competenze professionali della professione di Biologo e Biotecnologo sono sancite dalla Legge 3/2018 (ed in particolare all’Art. 3 della legge istitutiva 396/1967)” e che “il presidente di tali figure professionali è e resta il presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi. Giova in aggiunta ricordare che le associazioni, al di là del ruolo cardine da esse svolto nel mondo delle professioni regolamentate, non possono in alcun modo sostituirsi ad un organo sussidiario dello Stato come l’Ordine professionale. E questo non lo dice l’Ordine per un suo capriccio, bensì la legge“.
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