Le “nacchere” dell’area marina di Portofino si sono estinte. Si tratta dei più grandi molluschi del Mediterraneo, che gli ultimi monitoraggi condotti dai biologi hanno rivelato non essere più presenti nella zona. Secondo quanto riporta l’edizione locale del “Secolo XIX” la causa della loro morte prematura non sarebbe da ricercarsi nella forte mareggiata del 29 ottobre scorso, quanto nella presenza di un parassita, l’Haplosporidium pinnae, che sta danneggiando i molluschi in gran parte del Mediterraneo. “La violenza della mareggiata ha accelerato un processo già in atto – afferma il direttore dell’Area marina protetta di Portofino, Giorgio Fanciulli – provocando lo scalzamento e, spesso, la frantumazione delle pinne, probabilmente già in sofferenza e già morte durante le operazioni di verifica”. Il mollusco, il cui nome scientifico è Pinna nobilis, era controllato specificamente dallo scorso anno. Erano stati conteggiati più di 80 esemplari nella sola baia di Paraggi, in particolare collocati nelle distese di posidonia, con una distribuzione media di 2,21 esemplari per 100 metri quadrati. Inizialmente i monitoraggi hanno evidenziato tutti esemplari vivi ma, a partire dalla metà dell’estate 2018, si sono registrati i primi esemplari morti. Si è passati dal 35 per cento di mortalità monitorata alla fine di settembre al 100 per cento dopo la mareggiata del 29 ottobre. Ancora sconosciute, sostiene il quotidiano, le cause della diffusione del parassita killer. La Pinna nobilis è una specie tutelata, ricordano gli esperti, e anche raccogliere le conchiglie morte per tenerle come souvenire è vietato.