È stata consegnata la Due Diligence commissionata allo Studio Legale, Tributario e Internazionale Puoti, Longobardi, Bianchi.
Il documento analizza, nel dettaglio, i flussi finanziari in entrata e in uscita che hanno interessato i conti correnti bancari e le disponibilità di cassa dell’Ordine a partire dal 31 dicembre 2010 fino alla data del secondo commissariamento dell’ONB, avvenuta il 23 giugno 2017.
Il quadro di irregolarità che ne è emerso è andato oltre ogni previsione.
E i numeri non mentono – a differenza di estemporanee dichiarazioni rese da qualcuno sui social per stimolare una insensata polemica contro l’aumento delle quote di iscrizione – con la conseguenza che chiunque volesse farsi una DOCUMENTATA idea di come l’ONB sia stato gestito in passato.
Ma l’aumento delle quote di iscrizione non ha nulla a che vedere con il disastroso quadro economico che il nuovo Consiglio ha ereditato dalle due precedenti gestione del dr. Calcatelli (in entrambi i casi, peraltro, si ricorda che T.A.R. Lazio e Consiglio di Stato hanno accertato che la sua nomina è avvenuta all’esito di elezioni illegittime, motivo per il quale è stato anche rinviato a giudizio in sede penale): è stato ampiamente spiegato che, con l’entrata in vigore della legge 3/2018 e con l’adozione dei decreti attuativi da parte del Ministero della Salute, al Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Biologi succederanno ben 11 ordini territoriali, che dovranno essere dotati di sede e personale.
La due diligence, ad ogni modo, analizza i flussi finanziari in entrata e in uscita che hanno interessato i conti correnti bancari e le disponibilità di cassa dell’Ordine a partire dal 31 dicembre 2010 fino alla data del secondo commissariamento dell’ONB, avvenuta il 23 giugno 2017.
È stata effettuata l’analisi puntuale degli investimenti mobiliari effettuati dall’ONB nel predetto periodo con l’evidenziazione dei relativi proventi od oneri riconducibili a dette operazioni nonché l’analisi dei fornitori più significativi.
Si tratta di un documento che, ovviamente, sconta un elevato grado di tecnicismo ma dal quale sono, tuttavia, emerse delle criticità particolarmente rilevanti che ruotano attorno ai seguenti elementi:
a) alla data del primo insediamento delle due gestioni Calcatelli, l’Ordine aveva un “tesoretto” investito in titoli di circa 4 milioni di Euro; queste somme sono state, nel tempo, disinvestite e spese fino all’ultimo euro;
b)l’ONB, malgrado la sua natura di ente pubblico non economico, nel suddetto periodo ha svolto un’intensa attività di trading finanziario(ha giocato in borsa con i nostri soldi, per intenderci), spinto al punto che il Collegio Sindacale, già ad aprile 2014, aveva fortemente stigmatizzato l’operato del Consiglio; cosa sarebbe successo se gli investimenti effettuati, molto speculativi, fossero andati male?
c) a partire dal2013, anno successivo al primo commissariamento, la spesa si è strutturalmente assestata su livelli sensibilmente superiori alle entrate: in quell’annualità, partendo dal presupposto che le entrate derivanti da crediti verso iscritti e tassa di iscrizione ammontavano a complessivi Euro 535.744 (e aggiungendoEuro 40.134 a titolo di saldo dell’anno precedente, Euro 48.503 per incassi verso clienti ed Euro 37.919 per corsi di formazione, il che porta a complessive entrate per Euro4.662.300), l’ONB ha speso per i soli fornitori Euro 3.877.640 (importo pressoché raddoppiato rispetto al 2012, fermo a Euro 2.061.982, anno che era stato parzialmente interessato dal primo commissariamento); Euro 809.964per i Collaboratori(rispetto agli Euro 104.258 del 2012, avendo istituito diverse Commissioni istituzionali non presenti negli anni precedenti); Euro 798.513per i dipendenti (importo che, negli anni successivi crescerà fino a raddoppiare nel 2016, arrivando a Euro 1.654.350, senza che all’incremento delle unità lavorative sia corrisposta una diminuzione dei Collaboratori); Euro549.074 per imposte e tasse; Euro266.999per affitti (rispetto agli Euro 159.587 dell’anno precedente); Euro175.000per la spedizione della rivista Biologi Italiani; Euro 250.000 per le spese di funzionamento del Consiglio Nazionale; Euro72.976per le utenze; Euro16.974per le spese postali e telegrafiche ed Euro3.781per spese varie. Ha speso, in definitiva,Euro 6.820.921 a fronte di incassi per Euro 4.662.300. La stessa situazione si è, sostanzialmente, ripetuta negli anni successivi;
c) l’analisi dei movimenti finanziari per il periodo 31 dicembre 2010 – 30 giugno 2017, dunque, evidenza che l’equilibrio finanziario dell’Ordine è stato mantenuto solo grazie al “tesoretto” di circa 4 milioni di Euro, ormai completamente dilapidato, degli strumenti finanziari immobilizzati;
d) quasi sempre, gli impegni di spesa esaminati non sono supportati da idonee delibere.
Insomma, altro che 8 milioni di Euro trovati dal nuovo Consiglio al suo insediamento.
Postilla: è stato necessario pagare circa un milione di euro di debiti ereditati dal vecchio Consiglio per impegni assunti, tra le altre cose, per centinaia di migliaia di euro per le elezioni che il Ministero della Giustizia aveva espressamente vietato al dr. Calcatelli di indire e per la partecipazione a EXPO, costata quasi cinquecentomila Euro.
In allegato si riporta un dettaglio più analitico degli esiti della Due Diligence
(La relazione è stata sintetizzata ai sensi della legge sulla privacy. È agli atti ed è disponibile per chiunque intenda visionarla nella stesura integrale)