“Etichettatura e filiera degli alimenti. Quando la salute passa dal piatto”. Questo il tema del workshop organizzato oggi a Bologna, all’interno di Palazzo Gnudi, dall’Ordine Nazionale dei Biologi.
«Le raffinazioni alimentari hanno privato i cibi che consumiamo delle loro proprietà e degli oligoelementi naturali, che rappresentano un fonte nutritiva indispensabile», ha spiegato Vincenzo D’Anna, presidente dell’ONB.
A promuovere l’evento è stata Stefania Papa, consigliere dell’Onb e delegato nazionale per l’igiene e la sicurezza alimentare, che ha spiegato come «il biologo che si occupa dei processi di filiera industriale e di produzione non possa non interessarsi dell’etichettatura degli alimenti».
La giornata è stata patrocinata dal Ministero della Salute, dalla Regione Emilia Romagna, dall’Università di Pisa, dalla Camera di Commercio di Bologna e dalla Sibiotec, l’Associazione italiana per le Biotecnologie, rappresentata dal presidente Annalisa Giordano.
Tra i relatori erano presenti referenti istituzionali, nazionali e regionali, docenti universitari e avvocati, tra cui Dario Dongo e Giorgia Andreis, esperti in diritto alimentare nazionale, europeo e internazionale, che hanno offerto degli spunti di approfondimento per quanti intendano ampliare le proprie conoscenze nel settore dell’igiene e sicurezza degli alimenti.
«La sinergia tra Carabinieri e biologi – spiega il colonnello Luigi Cortellessa, comandante dei Carabinieri per la tutela agroalimentare – è fondamentale per la condivisione delle esperienze e delle professionalità. L’auspicio è che l’unione tra queste due realtà sia la premessa per efficaci e proficue collaborazioni future».
A moderare la sessione pomeridiana dedicata all’innovazione e sviluppo delle nuove tecnologie nel settore agroalimentare è stata Alessandra Di Lauro, docente di Diritto agrario dell’Università di Pisa.