Mondo della scienza in lutto. E’ morto, all’età di 92 anni, il biologo Sydney Brenner, Premio Nobel per la Medicina nel 2002 per gli studi sulla regolazione genica cellulare, sulla sequenza del genoma umano e sul “suicidio programmato delle cellule” che consente alla vita di continuare. Tutte ricerche, quelle dello scienziato sudafricano naturalizzato inglese, che hanno offerto una nuova speranza nella lotta contro i tumori. L’annuncio della scomparsa di quello che può essere considerato, a tutti gli effetti, come il padre della moderna biologia molecolare, è stato data dall’Agency for Science, Technology and Research, la principale agenzia di ricerca del settore pubblico di Singapore.
Nato a Germiston, in Sudafrica, il 13 gennaio 1927, dopo aver completato gli studi nel suo paese, Brenner si è trasferito in Inghilterra, dapprima all’università di Oxford, poi a quella di Cambridge. In quest’ultima ha iniziato la sua collaborazione con John Sulston, introducendo nei laboratori lo studio del nematode Caenorhabditis elegans, che ha consentito di gettare le basi per la comprensione della divisione e della maturazione cellulare e dello sviluppo degli organi. Queste ricerche gli sono valse il premio Nobel per la medicina nel 2002, vinto insieme allo stesso Sulston e a Robert Horvitz, per le scoperte sui meccanismi di regolazione genetica dello sviluppo degli organi e della morte cellulare programmata.
Nel 1996 Brenner si era trasferito negli Stati Uniti per dirigere alcuni istituti di ricerca a Berkeley, in California, e poi aveva iniziato a coordinare gruppi di ricerca a Singapore.