(Articolo tratto dalla rivista Interdisciplinary toxicology)
La celiachia e, più in generale, l’intolleranza al glutine, è un problema crescente in tutto il mondo, ma soprattutto nel Nord America e in Europa, dove attualmente ne soffre il 5% della popolazione. I sintomi comprendono nausea, diarrea, eruzioni cutanee, anemia macrocitica e depressione. È una malattia multifattoriale associata a numerose carenze nutrizionali, nonché problemi riproduttivi e aumento del rischio di malattie della tiroide, insufficienza renale e cancro.
Qui, noi proponiamo che il glifosato, l’ingrediente attivo nell’erbicida, Roundup®, sia il fattore causale più importante in questa epidemia. I pesci esposti al glifosato sviluppano problemi digestivi che ricordano la celiachia. La celiachia è associata a squilibri nei batteri intestinali che possono essere pienamente spiegati dagli effetti noti del glifosato sui batteri intestinali. Le caratteristiche della celiachia indicano una compromissione in molti enzimi del citocromo P450, che sono coinvolti con tossine ambientali disintossicanti, attivando la vitamina D3, catabolizzando la vitamina A e mantenendo la produzione di acido biliare e le forniture di solfato nell’intestino.
Il glifosato è noto per inibire gli enzimi del citocromo P450. Carenze di ferro, cobalto, molibdeno, rame e altri metalli rari associati alla malattia celiaca possono essere attribuiti alla forte capacità del glifosato di chelare questi elementi. Le carenze del triptofano, della tirosina, della metionina e della selenometionina associate alla malattia celiaca si accompagnano al noto esaurimento di questi amminoacidi da parte del glifosato. I pazienti con malattia celiaca presentano un aumento del rischio di linfoma non-Hodgkin, anch’esso implicato nell’esposizione al glifosato. I problemi riproduttivi associati alla malattia celiaca, come l’infertilità, gli aborti spontanei e i difetti alla nascita, possono essere spiegati anche con il glifosato. I residui di glifosato nel grano e in altre colture sono probabilmente in aumento di recente a causa della crescente pratica di essiccazione delle colture appena prima del raccolto.
Noi sosteniamo che la pratica della “maturazione” della canna da zucchero con glifosato può spiegare la recente impennata dell’insufficienza renale tra i lavoratori agricoli nell’America centrale. Concludiamo con una richiesta ai governi di riconsiderare le politiche relative alla sicurezza dei residui di glifosato negli alimenti.
L’articolo in lingua inglese è disponibile su Ncbi.gov