L’azione antidepressiva esercitata dalla ketamina a opportuni dosaggi sarebbe legata alla capacità della sostanza di ripristinare la capacità dei neuroni di produrre spine dendritiche precedentemente perse. Le spine dendritiche sono piccole protuberanze sui dendriti, le ramificazioni dei neuroni destinate a ricevere i segnali dagli altri neuroni con cui sono in contatto. Lo studio, effettuato da ricercatori della Weill Cornell Medicine a New York e pubblicato su “Science”, aiuterà a sviluppare nuove strategie terapeutiche per i pazienti affetti da depressione resistente ai farmaci.
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