Roma, 11 giu. 2019 (Agonb) – Un anticorpo umano riesce a distruggere parte della emoagglutinina, la proteina che il virus dell’influenza usa per penetrare nelle cellule, una delle due che si trovano sulla superficie e che permettono le mutazioni. Lo hanno scoperto il gruppo della Vanderbilt University guidato da James E. Crowe e di Ian A. Wilson dell’Istituto Scripps; la ricerca è stata finanziata dai National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti, attraverso l’Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie infettive (Niaid) e il risultato è stato pubblicato sulla rivista Cell.
L’anticorpo, denominato FluA-20, riesce a legarsi a una delle porzioni della proteina finora considerate inaccessibili e quindi a superare l’ostacolo delle mutazioni che, ogni anno, rendono necessario lo sviluppo di un vaccino diverso. La sperimentazione sui topi ha prevenuto 4 tipi di influenza e apre a nuove speranze per arrivare al vaccino universale. (Agonb) Nfa 11:00.