Il ruolo del Dna e della biologia come strumento d’indagine nelle scienze forensi. Questo il tema del convegno organizzato oggi dall’Ordine Nazionale dei Biologi all’interno dell’aula magna della Corte di Appello del Tribunale di Messina. Oltre 100 i partecipanti all’incontro, tra cui biologi, chimici, medici, avvocati, magistrati e giudici.
Per l’Onb è intervenuto Pietro Miraglia, vicepresidente e delegato regionale, e Franco Scicchitano, consigliere.
Si è discusso di analisi dei reperti biologi, del ruolo dell’esperto forense, di consulenza tecnica del pubblico ministero, di sentenze della Cassazione e del sistema processuale italiano, con un particolare sguardo ai più famosi casi di cronaca risolti grazie al progredire della scienza.
Di interpretazione dei risultati dei test di Dna per l’individuazione della parentela e l’identificazione personale ha parlato Paola Dora Magaudda, avvocato cassazionista e rotale del foro di Messina.
Ospiti della giornata, Michele Galluccio, presidente della Corte d’Appello di Messina, Vincenzo Ciraolo e Giovanni Villari, presidente e segretario dell’Ordine degli avvocati di Messina
A moderare l’incontro è stata Cettina Giannetto, biologa, che ha parlato delle caratteristiche del settore forense.
Tra i relatori erano presenti Piero Vinci, sostituto procuratore della Repubblica, il tenente colonnello Davide Zavattaro, comandante del reparto carabinieri investigazioni scientifiche di Messina, il maggiore Carlo Romano, comandante della sezione di biologia del Ris di Messina, il maggiore Enrico di Luise, della sezione biologia dei Ris di messina, e Adriana La Manna, presidente della Camera Penale di Messina.