Onb in piazza a Roma, il 18 giugno, a sostegno dei biologi calabresi (Rassegna stampa)

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Sanita’. Onb in piazza a roma 18 giugno a sostegno biologi calabresi

Drs0199 3 lav 0 drs / wlf sanita’. Onb in piazza a roma 18 giugno a sostegno biologi calabresi (dire) Roma, 14 giu. – Ci sara’ anche l’Ordine Nazionale dei Biologi, con il suo presidente, Vincenzo D’Anna, in piazza Montecitorio, a Roma, il prossimo 18 giugno, alla manifestazione organizzata dalla sanita’ privata calabrese per dire no al Decreto Calabria atteso, quello stesso giorno, dall’esame dell’Aula del Senato. “Aderiamo alla manifestazione indettada Federlab e Anisap perche’ sosteniamo i Biologi e tutto il personale sanitario delle strutture ambulatoriali coinvolte” spiega D’Anna che poi prosegue: “Riteniamo sia ormai palese a tutti come l’attuale ripartizione del fondo sanitario nazionale non copra affatto la differenza di ricchezza che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud”. La verita’, prosegue il presidente dei Biologi e’ che “le regioni del Mezzogiorno sono sottofinanziate perche’, semplicemente, lo Stato fa parti eguali tra diseguali. Un calabrese, per capirci, dispone di 150euro per pagare ticket e prestazioni fuori Lea (livelli essenziali di assistenza); un cittadino lombardo ne ha a disposizione, invece, ben 550”. Una “sperequazione non piu’ possibile in un paese che ama definirsi civile” conclude D’Anna. (Comunicati/ Dire) 15:51 14-06-19 NNNN

Onb in piazza a Roma, il 18 giugno, a sostegno dei biologi calabresi

Ci sarà anche l’Ordine Nazionale dei Biologi, con il suo presidente, Vincenzo D’Anna, in piazza Montecitorio, a Roma, il prossimo 18 giugno, alla manifestazione organizzata dalla sanità privata calabrese per dire no al “Decreto Calabria” atteso, quello stesso giorno, dall’esame dell’Aula del Senato.

“Aderiamo alla manifestazione indettada Federlab e Anisap perché sosteniamo i Biologi e tutto il personale sanitario delle strutture ambulatoriali coinvolte” spiega D’Anna che poi prosegue: “riteniamo sia ormai palese a tutti come l’attuale ripartizione del fondo sanitario nazionale non copra affatto la differenza di ricchezza che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud”.

La verità, prosegue il presidente dei Biologi è che “le regioni del Mezzogiorno sono sottofinanziate perché, semplicemente, lo Stato fa parti eguali tra diseguali. Un calabrese, per capirci, dispone di 150euro per pagare ticket e prestazioni fuori Lea (livelli essenziali di assistenza); un cittadino lombardo ne ha a disposizione, invece, ben 550”. Una “sperequazione non più possibile in un paese che ama definirsi civile” conclude D’Anna.

 

Ilmezzogiorno.info

Onb a sostegno dei biologi calabresi

Ci sarà anche l’Ordine Nazionale dei Biologi, con il suo presidente, Vincenzo D’Anna, in piazza Montecitorio, a Roma, il 18 giugno, alla manifestazione organizzata dalla sanità privata calabrese per dire no al “Decreto Calabria” atteso, quello stesso giorno, dall’esame dell’Aula del Senato. “Aderiamo alla manifestazione indetta da Federlab e Anisap perché sosteniamo i Biologi e tutto il personale sanitario delle strutture ambulatoriali coinvolte” spiega D’Anna che poi prosegue: “riteniamo sia ormai palese a tutti come l’attuale ripartizione del fondo sanitario nazionale non copra affatto la differenza di ricchezza che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud”.

La verità, prosegue il presidente dei Biologi è che “le regioni del Mezzogiorno sono sottofinanziate perché, semplicemente, lo Stato fa parti eguali tra diseguali.
Un calabrese, per capirci, dispone di 150 euro per pagare ticket e prestazioni fuori Lea (livelli essenziali di assistenza); un cittadino lombardo ne ha a disposizione, invece, ben 550”.

Una “sperequazione non più possibile in un paese che ama definirsi civile” conclude D’Anna.

 

Strill.it

ONB IN PIAZZA A ROMA, IL 18 GIUGNO, A SOSTEGNO DEI BIOLOGI CALABRESI

Ci sarà anche l’Ordine Nazionale dei Biologi, con il suo presidente, Vincenzo D’Anna, in piazza Montecitorio, a Roma, il prossimo 18 giugno, alla manifestazione organizzata dalla sanità privata calabrese per dire no al “Decreto Calabria” atteso, quello stesso giorno, dall’esame dell’Aula del Senato.

“Aderiamo alla manifestazione indetta da Federlab e Anisap perché sosteniamo i Biologi e tutto il personale sanitario delle strutture ambulatoriali coinvolte” spiega D’Anna che poi prosegue: “riteniamo sia ormai palese a tutti come l’attuale ripartizione del fondo sanitario nazionale non copra affatto la differenza di ricchezza che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud”. La verità, prosegue il presidente dei Biologi è che “le regioni del Mezzogiorno sono sottofinanziate perché, semplicemente, lo Stato fa parti eguali tra diseguali. Un calabrese, per capirci, dispone di 150euro per pagare ticket e prestazioni fuori Lea (livelli essenziali di assistenza); un cittadino lombardo ne ha a disposizione, invece, ben 550”. Una “sperequazione non più possibile in un paese che ama definirsi civile” conclude D’Anna.

Agenparl.it

Onb in piazza a Roma, il 18 giugno, a sostegno dei biologi calabresi

ROMA. Ci sarà anche l’Ordine Nazionale dei Biologi, con il suo presidente, Vincenzo D’Anna, in piazza Montecitorio, a Roma, il prossimo 18 giugno, alla manifestazione organizzata dalla sanità privata calabrese per dire no al “Decreto Calabria” atteso, quello stesso giorno, dall’esame dell’Aula del Senato. “Aderiamo alla manifestazione indetta da Federlab e Anisap perché sosteniamo i Biologi e tutto il personale sanitario delle strutture ambulatoriali coinvolte” spiega D’Anna che poi prosegue: “riteniamo sia ormai palese a tutti come l’attuale ripartizione del fondo sanitario nazionale non copra affatto la differenza
di ricchezza che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud”. La verità, prosegue il presidente dei Biologi è che “le regioni del Mezzogiorno sono sottofinanziate perché, semplicemente, lo Stato fa parti eguali tra diseguali. Un calabrese, per capirci, dispone di 150euro per pagare ticket e prestazioni fuori Lea (livelli essenziali di assistenza); un cittadino lombardo ne ha a disposizione, invece, ben 550”. Una “sperequazione non più possibile in un paese che ama definirsi civile” conclude D’Anna.