Roma, 28 giu. 2019 (Agonb) – Si è fatto attendere nei mesi primaverili, ma con l’estate è esploso in maniera veemente. Il caldo mette in difficoltà le fasce sociale più deboli, tra cui malati di patologie neurodegenerative.
Al riguardo, arriva il monito dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia: «Prendersi cura degli anziani è una delle dieci raccomandazioni del Ministero della Salute in questi giorni di grande caldo. Nel caso del malato di Alzheimer non ospedalizzato, è un imperativo che accresce le incombenze già gravose dei famigliari».
Questi i consigli tecnici: «Indossare un abbigliamento leggero, ridurre la temperatura corporea con bagni e docce di acqua tiepida, bere con regolarità: tutto diventa più complicato – dice Orazio Zanetti, primario dell’Unità operativa Alzheimer dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia – quando si assiste una persona affetta da demenza che non sa comunicare adeguatamente e la prima cosa da fare è consultare il medico. Occorre infatti verificare che tutti i farmaci siano adeguati, visto che un malato di Alzheimer spesso è affetto da altre patologie, ed eventualmente aggiustare le terapie».
Non va dimenticato «che il paziente demente – aggiunge Zanetti – è a rischio di sviluppare diverse malattie, quali per esempio disidratazione, stitichezza, riacutizzazione o scompenso di malattie croniche, oltre che cadute, che aumentano ulteriormente il grado di dipendenza dalle famiglie, quando non impongono addirittura un ricovero, a causa delle alterazioni metaboliche che induce, ad esempio, la disidratazione. La presenza di una malattia anche di lieve entità può rappresentare la causa di un’accentuazione nel livello di confusione nel malato di Alzheimer, oppure della comparsa di irritabilità o agitazione. Talvolta l’agitazione precede di qualche ora la comparsa di sintomi indicativi di malattia, quali per esempio la febbre». (Agonb) Ffr 09:30.