Roma, 2 lug. 2019 (Agonb) – Un italiano su tre, con età superiore a 65 anni, ha difficoltà a raggiungere il proprio medico di famiglia o gli ambulatori della sua Asl. Dopo gli 85 anni, la percentuale aumenta e le difficoltà riguardano un individuo su due. I più penalizzati, sono gli anziani a bassa scolarità che vivono prevalentemente nelle regioni meridionali.
È quanto emerge dai nuovi dati (aggiornati al 2018) del sistema di sorveglianza Passi d’Argento (PdA) sulla popolazione con 65 anni e più del nostro Paese. Questo Sistema di Sorveglianza, condotto da ASL e Regioni, e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, raccoglie continuamente informazioni su salute percepita, fattori di rischio comportamentali e alcune condizioni peculiari degli anziani, volte a descriverne lo stato di salute, la qualità di vita e i bisogni di cura e assistenza.
«La tutela dell’accesso alle cure – afferma Maria Masocco, responsabile di PdA – e ai servizi sociosanitari e la possibilità di vivere in un ambiente salubre costituiscono, a tutte le età, condizioni necessarie per garantire il diritto alla salute e rappresentano importanti strumenti per la lotta alle disuguaglianze. Fra le persone anziane, infatti, la difficoltà di acceso ai servizi sanitari, come lo studio del medico di famiglia o i servizi della ASL, può avere un impatto sulla salute maggiore dei determinanti socioeconomici noti, istruzione o disponibilità economiche, e persino dei determinanti legati agli stili di vita (come fumo, alcol, sedentarietà, obesità, diabete ipertensione)».
Ottenere risultati nelle opportunità di salute, in termini di prevenzione delle cronicità e riduzione del rischio di disabilità, passa dunque anche attraverso azioni volte a garantire la tutela e l’equità nell’accesso ai servizi sociosanitari di cui l’anziano ha bisogno. (Agonb) Ffr 11:00.