Roma, 22 lug. 2019 (Agonb) – Lo scorso 17 luglio L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha comunicato che l’epidemia del virus Ebola in atto nelle province di Nord Kivu e Ituri in Repubblica Democratica del Congo costituisce un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
L’Oms ha riscontrato che l’epicentro dell’epidemia si è spostato da Mabalako a Beni che nelle ultime tre settimane ha registrato il 46% dei casi. Un caso importato è stato segnalato a Goma, un importante centro di scambi commerciali col Ruanda (si stima che circa 15.000 persone ogni giorno passino il confine da Goma al Ruanda), dove è situato un aeroporto internazionale che tuttavia non effettua voli diretti verso i paesi europei. Sono monitorati oltre 70 punti d’entrata e sinora sono stati effettuati 75 milioni di screening, identificando, in tal modo, 22 casi. In totale alla data del 16 luglio 2019, sono stati segnalati 2522 casi confermati o probabili, con 1698 decessi. Si sono infettati 136 in operatori sanitari, 41 dei quali sono deceduti. L’epidemia continua con una media di 80 nuovi casi segnalati settimanalmente.
Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc) valuta che la probabilità che un cittadino europeo che vive o che si reca nelle aree affette dall’epidemia contragga l’infezione è bassa, qualora vengano applicate le opportune precauzioni. Considera inoltre che il rischio di introduzione e ulteriore diffusione di Evd (Ebola virus disease) nei paesi europei sia molto bassa.
Ad ogni modo, il Ministero della Salute italiano ha emanato una circolare con le misure di sorveglianza e le raccomandazioni per i viaggiatori e residenti nelle zone affette da Ebola nella Repubblica Democratica del Congo. Queste le raccomandazioni: evitare ogni contatto con pazienti sintomatici, coi loro fluidi corporei e coi corpi o liquidi corporei di persone decedute; non consumare carne di selvaggina ed evitare i contatti con animali selvatici vivi o morti; lavare e sbucciare (quando appropriato) frutta e verdura prima di consumarle; lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con prodotti antisettici; avere rapporti sessuali protetti. (Agonb) Ffr 11:00.