Roma, 20 settembre 2019 (Agonb) – Quattrocento chili di corallo depredati dalla Costiera Amalfitana con danni inimmaginabili per l’ecosistema, dato che ci vorranno almeno 50 anni prima che tornino a risplendere. I furti sono stati escogitati con l’obiettivo di commercializzare illegalmente il corallo rosso. A raccontare il crimine è la Capitaneria di Porto di Salerno che dopo una articolata attività di indagine coordinata dai pm Elena Cosentino e Mariacarmela Polito della Procura di Salerno ha individuato i 10 responsabili del disastro ambientale, tutte persone ora indagate e destinatarie dell’obbligo di dimora. I reati sono inquinamento ambientale e ricettazione.
“In due anni sono stati raccolti 400 chili di corallo per un valore di un circa un milione di euro” sostiene la Capitaneria di Porto di Salerno. Ad agire erano soprattutto pescatori mentre a essere depredati erano invece i “Corallium rubrum”, specie a rischio di estinzione, estratti dai fondali della Costiera Amalfitana. Le zone costiere danneggiate sono i siti di Punta Campanella, gli isolotti de Li Galli a Positano, lo Scoglio dell’Isca di Praiano e Conca dei Marini, tutte aree di interesse ambientale sottoposte a vincolo. (Agonb) Gta 14:21