Roma, 25 settembre 2019 (Agonb) – Un fronte di grande attualità su cui si sta concentrando la ricerca scientifica è quello dell’antibiotico-resistenza, che secondo l’Oms uccide 700mila persone l’anno. Una ricerca dell’Istituto officina dei materiali del Cnr e dell’Università di Cagliari, in collaborazione con l’Università di Oxford e il Centre national de la recherche scientifique (Francia), punta a svelare il meccanismo molecolare con il quale i farmaci possono entrare nei batteri più resistenti e attaccarli con efficacia. È stata infatti identificata una porta di accesso nella spessa membrana che protegge i batteri, che serve a far passare il ferro. Con un piccolo inganno però, attraverso questa porta possono passare anche i nostri farmaci.
La potenziale via di accesso per far penetrare gli antibiotici è stata studiata in Pseudomonas aeuroginosa, uno dei quattro batteri considerati dall’Oms i più pericolosi del mondo, responsabile di molte gravi infezioni fra le quali la polmonite nei pazienti affetti da fibrosi cistica.
«Si immagini – spiega Matteo Ceccarelli, del Cnr-Iom – la spessa membrana che protegge il batterio come un muro con una serie di porte e finestre: sono chiuse, ma esiste una chiave per aprirle. Il recettore PfeA è una proteina di membrana che si trova sullo strato più esterno del batterio e che ha il compito di lasciar passare le molecole che trasportano il ferro all’interno. Il trucco sta nel legare alla molecola Enterobactin non solo il ferro ma anche il nostro antibiotico, cosicché i recettori PfeA vengano ingannati e lascino passare anche il farmaco attraverso la membrana». (Agonb) Ffr 11:00.