Roma, 28 settembre 2019 (Agonb) – Sono 85 i geni identificati che hanno permesso agli antenati dei delfini e delle balene, di abbandonare la terraferma circa 50milioni di anni fa. Geni ormai inattivi nei cetacei di oggi secondo i ricercatori dell’Istituto Max Planck di biologia molecolare cellulare di Dresda. Quando i cetacei sono passati dalla vita terrestre a quella sottomarina, 85 geni si sarebbero disattivati. Alcuni di questi erano probabilmente neutri, mentre altri davano a questi animali la capacità di sopravvivere nell’oceano aperto, rendendogli più facili le immersioni in profondità e permettendogli di dormire in situazioni atipiche. I ricercatori hanno cercato le mutazioni che spengono i geni tra quasi 20.000 geni di 62 specie di mammiferi, selezionando quelli che si sono disattivati in un esatto momento evolutivo. Tra i geni “spenti” vi erano alcuni legati al processo di formazione dei coaguli sanguigni, necessari alle balene per l’immersione. I cetacei hanno anche perso alcuni geni legati al “collasso” temporaneo dei polmoni durante l’immersione. Geni che spiegano come le balene siano particolarmente abili ad andare in profondità, ma non altrettanto brave a rimanere a galla, nonostante abbiano sviluppato anche meccanismi di difesa dagli sbalzi di pressione della superficie. (Agonb) Michelangelo Ottaviano 15:08.