Roma, 9 ottobre 2019 (Agonb) – Si conclude oggi a Roma il 47° congresso della Società italiana di ematologia. Si è discusso delle tematiche legate ai tumori del sangue, che si collocano al quinto posto tra le patologie oncologiche più diffuse in Italia.
La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante nella formulazione di terapie sempre più efficaci, anche grazie al Car-T Cell. «L’acronimo – spiega l’Ail, Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mielomi – deriva dall’inglese Chimeric Antigen Receptor T-cell che, pur riferendosi letteralmente al nome delle cellule ingegnerizzate, descrive in realtà un complesso procedimento in cui alcune cellule del sistema immunitario vengono prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali e poi reinfuse nello stesso paziente. Si tratta quindi di un nuovo e complesso approccio terapeutico contro la malattia».
In questa fase, ha spiegato Paolo Corradini, presidente della Sie, «si sta lavorando per l’ampliamento della terapia Car-T alle patologie ematologiche, come ad altri linfomi, al mieloma multiplo e alla leucemia linfatica cronica. Raramente in medicina si arriva a un cambio di paradigma come quello reso possibile dalle Car-T per i tumori ematologici, nel giro di soli due anni. E fra due anni saremo probabilmente qui a discutere di progressi ancora maggiori, ricordando che questi avanzamenti sono giunti a beneficio di pazienti gravissimi, senza alternative terapeutiche, che altrimenti sarebbero morti, mentre oggi sono vivi a 2, 3, 5 anni di distanza». (Agonb) Ffr 11:00.