Capire se un terremoto è l’annuncio di un evento ancora più violento, o se è già la scossa principale, e sarà quindi seguito da eventi di intensità minore: ad ora, riuscire a prevedere tutto questo è impossibile, ma le cose potrebbero cambiare, grazie a una sorta di ‘semaforo’ che ricorda quello finora utilizzato per l’allerta sui vulcani o quello dei pronto soccorso. La proposta, davvero ricca di promesse, arriva dalla la ricerca pubblicata sulla rivista Nature e condotta da Laura Gulia e Stefan Wiemer, entrambi del Servizio Sismologico Svizzero presso il Politecnico di Zurigo.
L’articolo completo su Ansa.it