Roma, 24 ottobre 2019 (Agonb) – Se oggi centinaia di migliaia di persone nel mondo muoiono ogni anno a causa della malaria lo dobbiamo a un evento accaduto circa 50mila anni fa. Fu una mutazione genetica casuale – sostengono i ricercatori del Wellcome Sanger Institute sulla rivista PLos Biology – che portò il parassita della malaria a passare dal gorilla all’uomo. Gli studi si concentrano in particolare sul Plasmodium falciparum, ricordando che i grandi primati africani furono gli ospiti originali del parassita. Il “passaggio” dalla scimmia all’uomo avvenne durante il periodo delle prime migrazioni degli umani lontano dall’Africa, fra i 40mila e 60mila anni fa. I ricercatori hanno studiato la composizione genetica di diversi tipi ancestrali di parassiti della malaria concentrandosi sul gene rh5. Sembra che, per caso, due tipi di parassiti della malaria abbiano infettato contemporaneamente un gorilla e che si siano scambiati del materiale genetico tra di loro: in questa fase il Plasmodium falciparum avrebbe ricevuto il gene rh5, quello che consente di fatto alla malaria di infettare i globuli rossi umani. Lo studio di questo meccanismo del passato, secondo gli scienziati, potrebbe essere utile a trovare nuovi vaccini contro la malaria. (Agonb) Gta 9:12.