Quale futuro per i Biologi? A questa, ma anche ad altre domande, si è tentato di dare una risposta lo scorso 26 ottobre, nel corso dell’evento di “orientamento alla professione” organizzato dall’Ordine nazionale dei Biologi e dal Dipartimento di Chimica Biologia e Biotecnologie dell’ateneo perugino, in collaborazione con l’Associazione Biologi Umbria (ABiU) e con il contributo del delegato regionale per Toscana ed Umbria (nonché delegato nazionale alla Sicurezza Alimentare) dott.ssa Stefania Papa, negli spazi dell’Aula Magna del Polo Didattico Scientifico dell’Università di Perugia.
Numerosi i biologi presenti, giovani e meno giovani, ma “tutti motivati e desiderosi di risposte ai tanti quesiti posti sul futuro della nostra straordinaria professione. E tutti rivolti ad approfondire le politiche di territorialità che con la delocalizzazione regionale, l’ONB sta portando avanti, da un po’ di tempo a questa parte, anche in una regione come l’Umbria” ha commentato la rappresentante dell’ONB.
Ampio e di spessore il parterre dei relatori, che, nel corso dei lavori (due le sezioni: una mattutina, l’altra pomeridiana), hanno focalizzato i loro interventi sull’approfondimento del delicato equilibrio tra “Salute, Sicurezza alimentare, nutrizionale e ambiente“. Ed è qui, ha commentato la dott.ssa Papa, che “va individuato il vero asse portante dell’orientamento della nostra professione. Qui, dove noi biologi siamo chiamati a fornire il nostro contributo per la realizzazione di un circuito virtuoso con le altre professioni sanitarie”.
Una sorta di sodalizio, ha precisato la Papa “tra cultura e territorio nell’ottica di quel voler ‘fare rete’ che accomuna le istituzioni e l’esercizio della professione del biologo nei suoi svariati campi di applicazione”. In ogni caso, “ricerca e sviluppo”, secondo la rappresentante dell’Ordine nazionale dei Biologi, rappresentano “l’asse portante di questa rete. Una simbiosi indissolubile in cui il sapere universitario si declina poi in quelle ‘speciali competenze’ che vengono spese e affinate sul campo dai biologi, dalla sicurezza ambientale fino a quella alimentare e nutrizionale”. Parimenti, ha aggiunto ancora la Papa “si afferma la necessità di poter fare affidamento sulle giuste competenze anche in ambito formativo a partire dalle nuove aspettative maturate nel settore della didattica con le scuole di specializzazione (interessanti, in tal senso, gli interventi di Marco Ballerini e Stefano Brancorsini) e, a seguire, l’urgenza di mettere in campo progetti congiunti per foraggiare e contribuire alla formazioni di quelle stesse ‘speciali competenze’, agendo di comune accordo con università, enti territoriali e ONB”.
Interessante, nel corso dei lavori, è stato, a giudizio della dottoressa Papa “l’incontro tra i portatori di esperienza, esercitate nelle diverse aree di interesse declinate in sub speciali competenze, dalla biologia forense (con gli interventi di Elena Pilli e Marina Baldi) alla nutrizione (Claudia Tubaro, Piero Labate), fino alla sicurezza alimentare (Luigi Lanni e Massimo Moretti)”. Ma degni di citazione, ha ricordato ancora la consigliera Papa “sono stati anche gli interventi di Roberto Venanzoni e Paola Angelini (“I funghi nella medicina e nutrizione”); quelli di Alessandro Ciarrocchi (“L’esperienza con pazienti affetti da DCA nelle strutture specializzate dell’USL Umbria”) e Virgilio Ancellotti (“L’esperienza professionale del Biologo nell’educazione alimentare e fattorie didattiche”). E di alimentazione e aspetti salutistici “hanno parlato anche Lina Cossignani e Roberto Fabiani“. In fondo, ha concluso la consigliera dell’Ordine nazionale dei Biologi: “i propositi restano quelli di sempre: puntare sulle competenze che meglio si interessano del bioterritorio inteso come bene culturale immateriale da valorizzare”.
A completamento di quanto sopra riportato, pubblicato due videointerviste.
- Segui la videointervista a Luigi Lanni, biologo dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana con la speciale competenza per la sicurezza alimentare
- Segui la videointervista a Marina Baldi (genetista medico-forense) ed Elena Pilli (antropologa forense)