Roma, 2 novembre 2019 (Agonb) – Paola Arlotta, capo del Dipartimento di Biologia delle cellule staminali dell’Università di Harvard, racconta all’AGI l’invenzione dei mini-cervelli. A partire da cellule staminali è stato possibile realizzare questi organoidi, veri e propri mini-cervelli in grado di simulare la materia grigia umana. Il loro uso è finalizzato allo studio delle malattie neurologiche, tra cui l’autismo e la schizofrenia, e al collaudo di nuovi farmaci, accelerando così la ricerca nelle neuroscienze. Gli organoidi sono grandi 5 millimetri e sono un modello molto semplice del cervello umano. Tuttavia, sono i primi che riproducono correttamente e nell’ordine giusto le cellule della corteccia cerebrale, permettendo di capire come si ordina il cervello umano. L’obiettivo è dunque capire cosa succede quando si è in presenza di mutazioni genetiche che possono compromettere il normale sviluppo del cervello, causando malattie neurologiche. È come avere un avatar che ci consente di andare indietro per capire se c’è qualcosa che è andato storto nel processo di sviluppo del cervello. Chiaramente ad ora si è in grado di riprodurre solo alcune aree del cervello. (Agonb) Michelangelo Ottaviano 13:51