Periti ed esperti, consulenti tecnici d’ufficio, professionisti dotati di “speciali competenze” affinate e maturate sul campo. Come i biologi forensi, per capirci. Passa anche dall’impiego di tali “figure” la strada per rendere sempre più efficiente il sistema giudiziario italiano. E questo, non a caso, è stato anche l’obiettivo che il Tribunale di Firenze, primo in Italia ad aver sperimentato tale iniziativa, si è prefisso nello stimolare la revisione di un Albo dei CTU (consulenti tecnici d’ufficio), di cui fanno parte, appunto, anche i Biologi. E proprio di tale argomento si è discusso, nei giorni scorsi, a Firenze, nei suggestivi spazi del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in occasione del convegno “Giustizia e Società civile“, alla presenza dei vertici della magistratura fiorentina. In quella stessa sede, infatti, è stato ufficialmente presentato il nuovo Albo dei CTU revisionato nel rispetto del Regolamento (e della sua appendice per le professioni sanitarie ed, in particolare le “speciali competenze tecniche” dei biologi), in cui sono iscritti i consulenti autorizzati a prestare la loro opera professionale fianco a fianco con i giudici.
Presenti, ai lavori, tra gli altri (il parterre era veramente nutritissimo), la dott.ssa
Marilena Rizzo, presidente del Tribunale di Firenze; la dott.ssa Margherita Cassano, presidente della Corte d’Appello di Firenze; il dott. Vittorio Bugli, assessore alla Presidenza della Regione Toscana; la dott.ssa Laura Lega, prefetto di Firenze; il dott. Marcello Viola, procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze; il dott. Giuseppe Creazzo, Procuratore della Repubblica di Firenze; l’avv. Francesca Cappellini, presidente della Camera Civile di Firenze; l’avv. Stefano Cavanna, consigliere CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), VII Commissione e l’avv. Carlo Poli, della commissione CTU presso l’Unione Nazionale Camere Civili.
L’obiettivo del protocollo d’intesa, siglato anche dall’Ordine nazionale dei Biologi, presente a Palazzo Vecchio con la consigliera Stefania Papa, delegata regionale Onb per la Toscana e l’Umbria, è “quello di migliorare l’efficacia del sistema giuridico e testimonia della volontà del Tribunale di Firenze di delineare un nuovo approccio che tenga conto del supporto dei corpi intermedi della società, chiamati a esplicare un’attività di consulenza qualificata e verificata” ha spiegato Franco Pagani, vice presidente vicario aggiunto di Confassociazioni e presidente dell’Associazione dei periti e degli esperti della Toscana, a sua volta presente ai lavori del convegno. A due anni dalla firma del protocollo – che ha visto il coinvolgimento del Tribunale di Firenze, della Corte di Appello di Firenze, della Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze, della Procura della Repubblica di Firenze, degli Ordini e Collegi Professionali, della Camera di Commercio di Firenze, di APE Toscana, della Camera Civile di Firenze e di diversi altri enti e istituzioni avente ad oggetto le regole per iscriversi e permanere nell’Albo dei CTU del Tribunale di Firenze – l’intesa raggiunta ha favorito, nelle parole di Pagani “la semplificazione nel rapporto tra operatori, uffici giudiziari e giudici e, dall’altro attraverso un funzionale sistema a rete, ha garantito una maggiore qualificazione dei consulenti tecnici d’ufficio, per migliorare e rendere più efficace il processo in cui sempre più spesso si rende necessario attingere a conoscenze esperte”.
Quasi in contemporanea con l’evento fiorentino, anche a Terni, in occasione della giornata dedicata alla giustizia civile, si è tenuto un convegno che ha visto, tra gli altri, la partecipazione dei rappresentanti del locale tribunale, della camera civile e degli Ordini tra cui non poteva mancare, ovviamente, quello dei Biologi, rappresentato, con delega, dalla dott.ssa Cecchetti. Biologi, occorre sottolinearlo, presenti numerosi in tutti e due gli appuntamenti e molto attenti alla materia trattata.
“In entrambi i convegni – ha commentato la consigliera dell’ONB Stefania Papa – è stato ricordato lo sforzo profuso per il raggiungimento della sottoscrizione del Regolamento per l’iscrizione agli albi dei consulenti tecnici di ufficio e dei periti presso i Tribunali. Il tutto al fine di valorizzare la ‘speciale competenza’ intensa come l’insieme delle competenze maturate sul campo e poi mantenute ed alimentate attraverso un serrato e continuo processo di formazione ed informazione”. Tali competenze, ha aggiunto ancora la consigliera Papa “non possono più essere riconosciute solo sulla base del titolo di studio conseguito”. E’ bene infatti chiarire, ha proseguito ancora la rappresentante dell’ONB che “non basta essere laureati o specializzati per essere anche validi da un punto di vista professionale. In soldoni: titolo di studio e specializzazione accademica sono solo un punto di partenza e l’Ordine è piuttosto chiamato a vigilare, in quanto organo sussidiario dello Stato, sulla reale permanenza di determinati requisiti professionali nei consulenti che ambiscono poi a poter collaborare con i tribunali a supporto delle attività peritali e di consulenza dei giudici“. Requisiti, ha ricordato la Papa “che vengono sì appresi sui libri ma che poi necessitano, obbligatoriamente, anche di una valida esperienza sul campo”. Così facendo, ha sottolineato la consigliera dell’ONB: “oltre a fornire un valido ausilio al magistrato, si renderà soprattutto giustizia al cittadino accorciando altresì i tempi dei procedimenti laddove il Ctu di turno sarà riuscito fare la sua parte per il raggiungimento della conciliazione laddove, ovviamente, il caso lo consentisse”.
Nel suo intervento, la dott.ssa Papa ci ha tenuto a “ringraziare la dott.ssa Marilena Rizzo, presidente del Tribunale di Firenze e la dott.ssa Margherita Cassano, presidente della Corte d’Appello di Firenze; e con loro, Rosanna Ianniello, presidente del tribunale di Terni ed i presidenti delle Camere Civili di Firenze e Terni, rispettivamente Francesca Cappellini e Luigi Zingarelli. E’ stato, infatti, grazie alla loro sensibilità ed all’acuta attenzione mostrata per la valorizzazione delle cosiddette ‘speciali competenze’ di tutte le professioni tecniche ed, in particolare, di quelle sanitarie se, grazie anche all’interesse di tutti gli ordini professionali coinvolti, si è potuti giungere allo sviluppo ed alla realizzazione del Regolamento per la nuova iscrizione agli albi dei consulenti tecnici di ufficio e dei periti presso i vari Tribunali”.
Nota di cronaca: all’evento di Palazzo Vecchio era presente anche una vasta rappresentanza del CSM, in particolare l’avv. Stefano Cavanna, cui è andato l’ulteriore ringraziamento da parte della consigliera Papa per aver “sottoposto, ufficialmente, all’attenzione dei convenuti, la nota di chiarimento richiesta dalla Commissione CTU e Periti del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Biologi, presieduta dal dott. Luigi Scotti (ex magistrato, politico e giurista), e dalla stessa Papa (in qualità di consigliere delegato), con la relativa ‘richiesta di chiarimenti’ tra mediazione e conciliazione”. Si trattava, ha dichiarato la rappresentante dei Biologi “dell’atto conclusivo della stesura della seconda parte del Regolamento rivolto alle professioni sanitarie. Tale nota si fondava sull’assunto che diventa fondamentale valutare, laddove possibile, in ambito civile, se avviare o meno procedimenti di mediazione con esito di conciliazione per agevolare i tempi della giustizia”.
A tal proposito, giova, in ogni caso, sottolineare come la Commissione permanente CTU dell’ONB, stia conducendo un’importante riforma in materia di ordinamento e sempre più numerosi sono i tavoli tecnici “aperti” presso i vari tribunali d’Italia, per chiarire ed inserire le “speciali competenze” dei Biologi, declinate nelle diverse aree della professione (così come specificato dall’art. 3 della legge istitutiva), nel lavoro di “supporto” dei giudici. A gennaio, tra l’altro, al termine di un breve rodaggio interno, partirà il nuovo sistema operativo per la gestione della revisione degli albi CTU (o l’inserimento di nuove candidature) oggetto, questi ultimi, di ulteriore adeguamento ai nuovi criteri che ciascun tribunale sta o ha già adottato al fine di premiare la “speciale competenza” scelta dal magistrato di turno. Il tutto, è sempre bene sottolinearlo, solo per poter rendere alla giustizia ed al sociale, il migliore ausilio possibile. Un aiuto che non sia più solo appannaggio di saperi teorici ma di competenze reali, esercite e soprattutto verificate sul campo.