Roma, 7 dicembre 2019 (Agonb) – Una maggiore esposizione agli antibiotici orali comunemente usati – in particolare antibiotici ad ampio spettro e quelli che agiscono contro batteri e funghi anaerobici – è collegata a un aumentato rischio di malattia di Parkinson: è quanto sostiene uno studio recentemente pubblicato da ricercatori dell’ospedale universitario di Helsinki, in Finlandia. Questa connessione può essere spiegata dai loro effetti dirompenti sull’ecosistema microbico intestinale.
Nell’intestino sono stati osservati infatti cambiamenti patologici tipici della malattia di Parkinson fino a 20 anni prima della diagnosi: costipazione, sindrome dell’intestino irritabile e malattia infiammatoria intestinale sono state associate a un rischio maggiore di sviluppare il morbo. Lo studio ha confrontato l’esposizione agli antibiotici nel periodo 1998-2014 in 13.976 pazienti con malattia di Parkinson e l’ha confrontata con 40.697 persone non affette corrispondenti per età, sesso e luogo di residenza. (Agonb) Cdm13:00.