Roma, 3 gennaio 2020 (Agonb) – Il 2019 verrà ricordato come l’anno degli incendi devastanti in Amazzonia, della grande mobilitazione della società civile contro il cambiamento climatico e per una ragazzina svedese di 16 anni che l’ha innescata: Greta Thunberg. Per la prima volta gli allarmi degli scienziati sono stati accompagnati da una imponente mobilitazione civile, trainata dai giovani, in tutto il mondo. Sono queste le prime considerazioni del Bilancio Ambientale 2019 del WWF Italia che osserva come le resistenze istituzionali siano ancora forti, come dimostra l’esito deludente della COP 25 sui cambiamenti climatici da poco conclusa a Madrid.
Lo sostiene il Wwf, secondo cui iniziano a esserci buone notizie. Nell’agenda internazionale, infatti, si è cominciato a mettere al centro dell’agenda politica la necessità del Green Deal, come nuovo patto sociale per le scelte economiche del futuro.
«Oggi più che mai – dice Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia – abbiamo capito l’urgenza di azioni incisive in materia climatico-energetica, per la tutela della biodiversità, la manutenzione del territorio, lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare. Abbiamo capito quanto clima e biodiversità siano cruciali per la nostra sopravvivenza. Le mobilitazioni dei giovani del movimento Fridays for Future e le parole di Greta Thunberg sono state nel 2019 un chiaro segnale di cambiamento che dalle piccole comunità locali ha assunto una dimensione globale. Ora serve un accordo globale tra Stati: “A new Deal for Nature and People” può aiutarci a definire un nuovo patto con il pianeta e con il nostro futuro». (Agonb) Ffr 11:00.