Si è tenuta stamane, presso la biblioteca del Ministero della Salute, l’insediamento della Consulta permanente delle professioni sanitarie, presieduta dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e alla presenza del sottosegretario, Sandra Zampa, e del direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, Rossana Ugenti.
Al tavolo hanno preso parte i rappresentanti degli ordini inseriti per decreto nella Consulta: Ordine Nazionale dei Biologi; Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri; Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari; Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti; Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche; Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica; Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, Professioni sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione; Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici; Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi; Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.
Per l’Ordine Nazionale dei Biologi è intervenuto il presidente Vincenzo D’Anna.
Il ministro ha svolto la relazione introduttiva, significando ai presenti che lo scopo precipuo della Consulta è quello di poter dirimere al suo interno tutte le problematiche che sono connesse alla gestione degli ordini professionali, ivi compresa la possibilità di poter fungere da camera di compensazione per eventuali insorgenti conflitti tra le professioni sanitarie stesse.
In secondo luogo, aspetto ancor più importante, la Consulta dovrà collaborare con il Ministero della Salute per la formulazione di una bozza di riforma del Sistema Sanitario Nazionale, intervenendo su tre ambiti di priorità.
Il primo concerne il finanziamento del SSN, l’eliminazione delle sperequazioni del finanziamento medesimo tra regioni aventi diverse capacità di spesa e la lotta alle disuguaglianze sociali e sanitarie che ancora sussistono sul territorio.
Il secondo punto concerne il cambiamento dei metodi per la programmazione sanitaria ed i vincoli ad essa connessi, introdotti negli anni Duemila in circostanze di estrema precarietà economica e di difficoltà finanziaria; l’eliminazione dei tetti di spesa e delle rigidità orizzontali esistenti tra comparti diversi della spesa sanitaria; il superamento della sanità ospedalocentrica e il potenziamento della medicina territoriale, particolarmente carente nelle zone del centro-sud.
Il terzo punto riguarda la digitalizzazione del Sistema Sanitario, l’ampliamento delle funzioni sanitarie svolte sia nelle strutture pubbliche sia nelle strutture pubbliche-accreditate.
Nel suo intervento, il presidente dell’Onb, Vincenzo D’Anna, ha manifestato il pieno consenso sulla visione esposta dal ministro Speranza, rivendicando l’inserimento all’interno dell’SSN di eguali criteri di finanziamento, di remunerazione delle prestazioni erogate e di criteri di economicità, efficienza e competizione.