Roma, 18 febbraio 2020 (Agonb) – I ricercatori della Northwestern University di Chicago e dell’Ann & Roberto H. Lurie Children’s Hospital, coordinati da Monica Laronda, sono riusciti, per la prima volta, a mappare la posizione delle proteine strutturali di un ovaio in un maiale.
Si tratta di un passo avanti importante lungo la strada della creazione di un ovaio artificiale in 3d, che si comporterà come uno vero, rispondendo ai segnali naturali per l’ovulazione. In una prospettiva non certamente immediata, potrà essere impiantato in una donna per consentirle di avere un figlio, nel caso per esempio di pazienti che si siano sottoposte a trattamenti contro il cancro dannosi per la fertilità. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications. Il brevetto per la creazione dell’ovaio artificiale era stato ottenuto nel 2019, dopo che un topo sterile era rimasto incinta e aveva partorito dei cuccioli vivi con un ovaio stampato in 3d. (Agonb) Nfa 10:00.