Roma, 21 febbraio 2020 (Agonb) – Livelli anormali di placche beta-amiloidi nel cervello predicono il declino cognitivo e un rischio maggiore di sviluppare la malattia di Alzheimer: lo rileva uno studio pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry dai ricercatori della University of California – San Diego School of Medicine. La malattia di Alzheimer è progressiva, ma si sviluppa lentamente, o almeno è lentamente che si rivela. Le differenze iniziali e sottili nelle prestazioni cognitive, come un minor numero di parole ricordate in un test, sono un segno che le proteine dannose si stanno accumulando nel cervello, anche se i livelli di tali proteine non si qualificano ancora come pericolosi. I ricercatori hanno condotto una coppia di test cognitivi non invasivi su 292 partecipanti: bassi punteggi dei test che indicano una scarsa funzione cognitiva hanno suggerito livelli di placca amiloide che, sebbene non ancora considerati problematici, stavano probabilmente aumentando e alla fine avrebbero raggiunto la definizione di soglia della malattia. (Agonb) Cdm 9:30.