Ordine dei Biologi e Sigu: “No ai test genetici nelle farmacie, sono fuori dai percorsi delineati dal Ministero della Salute”

In una nota congiunta, l’Ordine Nazionale dei Biologi e la Società Italiana di Genetica Umana esprimono “forte preoccupazione per l’articolo apparso su alcuni organi di stampa ed, in particolare, sulla rivista Farmacista33, il 19 febbraio del 2020, dal titolo ‘Test genetici, Assofarm: accessibili a tutti nelle farmacie comunali‘ ove si annuncia che ‘le farmacie comunali avvieranno una partnership con un’azienda specializzata nel sequenziamento del DNA‘. Nell’articolo si afferma che …praticamente ogni cittadino potrà disporre di diagnosi di malattie genetiche rare, conoscere la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari“. Queste affermazioni, viene sottolineato, sono in aperto contrasto con le linee-guida per le attività di genetica medica approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 15 luglio 2004 ove si specifica che i test genetici devono essere svolti in strutture qualificate, con personale dotato di specifica professionalità (biologi o medici con specializzazione in genetica medica) e devono essere necessariamente preceduti e seguiti da una apposita consulenza genetica”. Tali indicazioni, prosegue ancora la nota di Onb e Sigu, “sono state ribadite nel 2009 dalla Commissione ministeriale per la Genetica nel Servizio Sanitario Nazionale e nel 2017 nel ‘Piano per l’innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche‘. Il cosiddetto ‘test diretto al consumatore’ viene ampiamente scoraggiato da tutte le società scientifiche internazionali e negli Usa, dove è stato per diversi anni proposto al pubblico, la Food and Drug Administration è dovuta intervenire a più riprese per porre un freno a tale pratica. E’ dimostrato inoltre, che tali test, in assenza delle corrette informazioni, generano l’attivazione di percorsi di approfondimento diagnostico-clinico, del tutto inappropriati, che ricadono sul Sistema Sanitario Nazionale distogliendo risorse alle reali esigenze dei cittadini”. Per l’Ordine dei Biologi e la società di Genetica Umana: “le affermazioni fatte nell’articolo sono gravissime nella misura in cui non si informano i cittadini che i test genetici ritenuti di effettiva utilità per il paziente sono svolti a carico del SSN, quando prescritti da uno specialista, e vengono eseguiti presso i laboratori di genetica medica autorizzati. Per le motivazioni sopra riportate, l’Ordine Nazionale dei Biologi e il Consiglio Direttivo della SIGU ritengono doveroso segnalare al Ministero della Salute, alle Autorità competenti e ai cittadini le gravi irregolarità evidenziabili nelle pratiche analitiche proposte da Assofarm in quanto le farmacie non hanno titolo per raccogliere campioni destinati a test genetici fuori dai percorsi delineati chiaramente dal Ministero della Salute”.

FEDERLAB: FARMACIE NON POSSONO ESEGUIRE PRESTAZIONI LABORATORIO SENZA AUTORIZZAZIONE
Sull’argomento è intervenuta anche Federlab Italia, una delle maggiori associazioni di categorie, a livello nazionale, dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Ssn. “Le notizie di stampa che riferiscono di una partnership tra le farmacie comunali italiane e una nota azienda specializzata nel sequenziamento del Dna, al fine di rendere disponibile, tale servizio, a cifre, per così dire, più accessibili, sembra provenire da un altro pianeta. Un mondo in cui i laboratori di analisi si sono estinti e l’intero comparto della diagnostica e’ ormai felicemente appaltato ai drugstore, cioè neanche più a quelle che, un tempo, erano le farmacie” ha dichiarato Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia. “Nel pianeta in cui viviamo ed in particolar modo nel Belpaese con il miglior sistema sanitario pubblico del mondo civilizzato, esistono ancora, per fortuna, strutture altamente specializzate che si occupano delle determinazioni analitiche- prosegue Lamberti- Per quanto possa apparire rivoluzionario esistono precise normative che disciplinano le modalita’ di prelievo, trasporto ed esecuzione delle prestazioni di laboratorio che sono soggette ad autorizzazione sanitaria rilasciate dalle Asl”. “È bene che si chiarisca una volta e per tutte, che le farmacie non possono e non debbono eseguire le prestazioni di laboratorio in assenza di una specifica autorizzazione sanitaria che prevede la disponibilita’, da parte della struttura, di spazi, personale ed attrezzature idonei- conclude Lamberti- Ogni comportamento al di fuori di queste norme non sara’ tollerato e verra’ denunciato alle autorita’ competenti”.