È polemica tra Assofarm, Ordine nazionale dei Biologi e Società Italiana di genetica umana (Sigu), circa la possibilità di acquistare presso le farmacie comunali test genetici capaci di diagnosticare possibili malattie genetiche rare, conoscere la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari.
Tutto nasce lo scorso 19 febbraio, a seguito di un incontro a L’Aquila tra il Comitato Tecnico dei Direttori di Assofarm ed i vertici di Dante Labs, multinazionale specializzata nel sequenziamento del dna, al fine di avviare un programma di distribuzione dei servizi dell’azienda abruzzese presso le farmacie comunali italiane.
Se per Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, “siamo di fronte al futuro della prevenzione sanitaria”, per Ordine dei Biologi e Società Italiana di genetica umana a prevalere è invece la preoccupazione.
“Siamo fortemente preoccupati” spiegano Onb e Sigu in una nota unitaria. Le “affermazioni circa la possibilità di conoscere, attraverso questi test, la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari sono in aperto contrasto con le linee-guida per le attività di genetica medica approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 15 luglio 2004 ove si specifica che i test genetici devono essere svolti in strutture qualificate, con personale dotato di specifica professionalità (biologi o medici con specializzazione in genetica medica) e devono essere necessariamente preceduti e seguiti da una apposita consulenza genetica”.
L’articolo prosegue sul Quotidiano Sanità.